"È iniziata un anno e mezzo fa la protesta del gruppo 'Con i piedi per terra' quando le voci sulla costruzione di una funivia sopra il Lagaccio sembravano uno slogan elettorale che poche persone hanno preso sul serio.
Ma oggi la lotta del gruppo, formato da abitanti del Lagaccio, di Oregina, di San Teodoro e di Granarolo, si sta allargando a tutta la città. Un fronte trasversale che coinvolge associazioni, comitati e realtà di tutto il territorio genovese". Così il comitato 'Con i piedi per terra' che si oppone alla realizzazione della funivia dei forti sulla manifestazione che si è tenuta oggi pomeriggio a cui hanno partecipato centinaia di cittadini, tra cui i membri della rete delle associazioni e dei comitati che si oppongono alle opere accusando l'amministrazione di mancata trasparenza e comunicazione. Giovedì in Regione si terrà una commissione convocata su richiesta del consigliere del Pd Sergio Rossetti sulla mancata richiesta, da parte di Regione Liguria, di valutazione di impatto ambientale.
"Il corteo di oggi, - scrive il comitato - in occasione della festa di San Giovanni, è stato un’ulteriore occasione per ribadire la contrarietà della popolazione alla costruzione di questa mega opera che finora ha già assorbito oltre il 50% dei fondi destinati alla riqualificazione del sistema dei forti e delle mura genovesi (dal Piano Nazionale Complementare al PNRR). Percentuale in continua crescita che ha già fatto saltare la ristrutturazione di forte Sperone e forte Diamante.
Secondo quanto affermato nelle scorse settimane dal sindaco Bucci e dall’assessore Piciocchi, i lavori dovrebbero iniziare tra poche settimane, a metà luglio. Eppure non esiste un progetto definitivo, non esiste un progetto esecutivo, non è stata fatta alcuna analisi costi-benefici di quest’opera, la Regione ha deciso di non sottoporla nemmeno alla Valutazione di Impatto Ambientale e in tutto questo non si è mai parlato della sicurezza e del benessere di chi abita qui.
Facile quindi immaginare il perché 500 persone si siano date appuntamento oggi per manifestare non solo contro la funivia ma anche per criticare il metodo decisionale e la visione della Genova del futuro di questa Amministrazione. In tutta la città si parla di aprire cantieri ma mai delle persone che in quei luoghi ci vivono…ci sono quartieri che attendono da decenni che le promesse di riqualificazione siano mantenute e invece vengono schiacciati da nuove servitù.
Recentemente sono stati annunciati dei 'dialoghi' con la cittadinanza, peccato però che avvengano sempre a valle del processo decisionale, quando ormai 'i giochi sono fatti' e quindi senza un reale coinvolgimento dal basso della popolazione, senza un vero ascolto dei bisogni del territorio, senza la costruzione di percorsi condivisi. Una 'partecipazione' solo nelle parole ma non nelle reali intenzioni.
Un malessere reso manifesto dal costituirsi di oltre 30 realtà (tra gruppi, comitati e associazioni) uniti in una Rete che da Levante a Ponente contesta le scelte dell’attuale Amministrazione cittadina. Tutte legate a progetti senza alcun piano di sviluppo per i quartieri coinvolti, nessuna forma di compensazione, nessun rimborso.
Nel caso della funivia, che nelle intenzioni del Sindaco dovrebbe attirare i turisti da crociera a visitare i forti creando un collegamento diretto tra la Stazione Marittima e Forte Begato, non è solo l’opinabile utilità dell’opera a scatenare le proteste degli abitanti ma anche l’aver escluso a priori altre soluzioni, meno costose, meno impattanti e meno pericolose. Dall’istituzione di semplici pulmini elettrici al potenziamento degli impianti di risalita già esistenti (che sarebbero quindi un servizio anche per i cittadini) ma anche l’allungamento della cremagliera Principe-Granarolo.
Una struttura di già riconosciuto interesse storico (e turistico), valorizzata recentemente da lavori di restauro e messa in sicurezza, finanziati da fondi europei, che renderebbe ancora più caratteristico e attrattivo raggiungere i forti e che avrebbe un impatto positivo anche sulla mobilità dei residenti delle alture e della vallata".
Commenti