La delibera è stata approvata due mesi fa, ma è stata pubblicata sull’albo pretorio solo in questi giorni. È la conferma da parte del Comune di Dolcedo che si impegna al mantenimento della storica caserma dei carabinieri da tempo sotto sfratto da parte della proprietà chiedendo “aiuto” ai Comuni limitrofi per il suo mantenimento.
La delibera ripercorre la storia della vicenda a partire dal contratto di locazione che era stato sottoscritto il 21 ottobre 1999 e poi scaduto il 24 maggio 2014. Nonostante varie interlocuzioni non è stato possibile raggiungere un’intesa tra le parti per il suo rinnovo.
Situazione che ha avuto come conseguenza l’arrivo di un atto di intimazione di sfratto per finita locazione poi convalidato dal Tribunale di Imperia che ha fissato al 9 settembre 2015 la data per il rilascio dell’immobile.
Quattro anni dopo, esattamente il 23 luglio 2019 la proprietà ha provveduto alla notifica del provvedimento di convalida dello sfratto munito di formula esecutiva. “Attualmente, nonostante sia ampiamente decorso il termine dilatorio per l’esecuzione dello sfratto, vista la disponibilità manifestata dalla proprietà che hanno, evidentemente, riconosciuto un’importanza strategica della caserma sul territorio comunale, l’immobile è rimasto ed è tutt’ora occupato, sebbene senza titolo, dal personale dei carabinieri – si legge nella delibera - I proprietari dell’immobile, data anche la delicatezza della circostanza, avevano preso contatti informali con l’Amministrazione Comunale per verificare l’eventuale disponibilità a concorrere in qualche misura economicamente al canone di locazione per evitare di dover dar corso all’esecuzione dello sfratto”.
La stessa Amministrazione, con l’auspicio che il presidio dei carabinieri potesse rimanere sul territorio comunale, ha inoltrato all’Agenzia delle Entrate di Imperia una istanza con la quale si richiedeva appunto la congruità del canone di locazione corrisposto dal Ministero per la caserma.
Dunque, dopo varie interlocuzioni e interscambi documentali l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a redigere la propria stima attribuendo al canone di locazione una somma annua pari a 20.000 euro per il compendio immobiliare a fronte di un canone sino ad ora corrisposto dal ministero in misura pari a 13.168 euro.
Tra l’altro è stata inoltrata una richiesta ai Comuni limitrofi di Pietrabruna, Prelà e Vasia confinanti con Dolcedo e rientranti nell’area di competenza del comando stazione carabinieri per verificare l’interesse ad una eventuale compartecipazione alla integrazione al canone di locazione finalizzato al mantenimento della caserma quale presidio alla sicurezza.
Purtroppo il Comune di Prelà ha comunicato che le risorse di bilancio, al momento, non consentono di fare stime in merito alla possibilità di far fronte all’eventuale integrazione che avrebbe natura di spesa fissa e ricorrente, ma precisando che l’unico criterio di riparto che potrebbe trovare accoglimento potrebbe essere quello basato sulla consistenza della popolazione al 31/12 dell’anno precedente; il Comune di Vasia ha comunicato, invece, che sussistono dubbi in merito alla sostenibilità da parte di un Comune di una maggior spesa rispetto a quella prevista e stanziata dal Ministero per la specifica finalità e non risulta nemmeno chiaro se la proprietà sia disponibile ad accettare l’integrazione così come quantificata dall’Agenzia delle Entrate posto che in passato aveva chiesto cifre nell’ordine di 30.000 euro; che, in tale caso, ci si esporrebbe al pagamento di una cifra più o meno grande senza avere la sicurezza del mantenimento della caserma per i prossimi anni, ma che, comunque, al momento le risorse di bilancio non consentono di fare stime in merito alla possibilità per il Comune di Vasia di far fronte all’eventuale integrazione che avrebbe natura di spesa fissa e ricorrente. I
l Comune di Pietrabruna invece, alla data del 27 aprile scorso non aveva ancora risposto.
Sindaco e giunta tratteranno con la proprietà per verificare la possibilità di un accordo che permetta il rinnovo del contratto di locazione con il Ministero ai fini del mantenimento della caserma integrando eventualmente il canone con fondi comunali.
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