Una comunità e un territorio raccontati attraverso le fotografie del pastore valdese Roberto ‘Tini’ Jahier sono in mostra al Museo Valdese di Torre Pellice: a presentare le opere una conferenza domani, sabato 13 maggio.
Jahier nasce a Torre Pellice nel 1902 e viene consacrato pastore nel 1927. Il servizio pastorale lo porta all’Isola d’Elba, Villar Pellice – dove è testimone di forti episodi di violenza della seconda guerra mondiale come l’uccisione di Willy Jervis –, Como, Luserna San Giovanni, Pinerolo, Zurigo e Torre Pellice, dove si ritira e viene a mancare nel 1975. Appassionato fotografo, utilizza la fotografia per comunicare in modo documentario e simbolico la vita del Novecento nei luoghi in cui vive. “Parlava di persone, case, animali, bambini – spiega Davide Rosso, direttore del museo –, e dico parlava perché è questo che faceva la realtà con le sue foto”. All’interno del suo ministero documentava la vita di Chiesa, dal battesimo al matrimonio, ritraendo sempre le persone come protagoniste, come un fermo immagine di un film o una scena teatrale. “La capacità di Jahier è quella di cogliere l’umanità più profonda: queste donne e questi uomini raccontati siamo tutti noi, questa terra è la terra di tutti” commenta Rosso.
Sono 60 le foto esposte alla mostra, aperta dall’11 febbraio al 30 giugno. Gli scatti scelti testimoniano la realtà delle Valli ritraendo luoghi, mestieri e relazioni tra persone con lo sguardo artistico, sensibile e di fede di Jahier – alcune foto sono accompagnate da versetti biblici. Domani, al museo torrese di via Beckwith 3, alle 16, si terrà la presentazione del catalogo da parte dei tre curatori dei testi della mostra: Tatiana Barolin, che interverrà sui luoghi e le persone rappresentate nelle fotografie; Federico Jahier, nipote di ‘Tini’, che illustrerà la vita del nonno, e Rosso, con cui si discuterà della forma artistica e comunicativa della fotografia.
Il museo è aperto da giovedì a domenica, dalle 15 alle 18.
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