Il Nazionale

Eventi e Turismo | 30 aprile 2025, 07:21

Festival di Sanremo: partita a scacchi tra tribunali, ricorsi, marchi da registrare e ufficio brevetti. Ora il Codacons punta alla gara

Interventi di Rai Pubblicità al Tar

Festival di Sanremo: partita a scacchi tra tribunali, ricorsi, marchi da registrare e ufficio brevetti. Ora il Codacons punta alla gara

Mosse e contromosse, fra tribunali e ufficio brevetti: la vicenda-Festival è diventata una sorta di grande partita a scacchi, sul filo dei nervi e delle strategie. Dai ricorsi si è passati alle corse per registrare nuovi marchi, tra chi difende diritti acquisiti veri o presunti (la Rai) e chi deve tutelare la città (il Comune) da un futuro appeso alle decisioni dei giudici, quelli del Consiglio di Stato e (in parte) ancora da quelli del Tar ligure. E in mezzo chi difende se stesso, i propri investimenti (la Gruppo Eventi di Vincenzo Russolillo, patron di Casa Sanremo e gestore del Palafiori), ma cercando in primis di non rovinare i rapporti con l'Amministrazione, e nel contempo con i vertici di Viale Mazzini.

E' una situazione di apparente isteria, che promette altri colpi di scena, a scandire l'attesa per il pronunciamento del Consiglio di Stato (l'udienza è fissata per il 22 maggio), chiamato ad esaminare l'impugnazione della sentenza di primo grado che ha aperto la strada all'affidamento del Festival tramite gara, bocciando il sistema delle convenzioni. Ed è questo, in sostanza, l'unico punto su cui convergono Rai e Comune (tranne la separazione tra format e marchi registrati da tempo da Palazzo Bellevue), per il resto l'una contro l'altro. Come se 70 anni di matrimonio, pur tra alti e bassi (ma con straordinari risultati nelle ultime edizioni), fossero stati cancellati da quel sorprendente verdetto scatenato dall'azione giudiziaria di un'etichetta discografica indipendente, la JE (Just Entertainment) guidata da Sergio Cerutti, già presidente Afi.

Ora emerge che Rai Pubblicità ha presentato al Tribunale amministrativo regionale un intervento ad adiuvandum, strumento che (in sintesi) consente di partecipare attivamente a un giudizio per supportare una delle parti principali. La questione è mirata all'iter per la manifestazione d'interesse avviato dalla giunta Mager nel solco della sentenza pronunciata dai giudici genovesi nel dicembre scorso, già contestato dalla Tv di Stato, finora per la delibera d'indirizzo, ma ci si attende analoga presa di posizione contro il bando pubblicato di recente. Come se non bastasse, nella tortuosa vicenda s'inserisce il Codacons, con un intervento ad opponendum, ma al Consiglio di Stato, per fare soltanto gli interessi dei consumatori, quindi a favore della gara ad evidenza pubblica.

Intanto, il sindaco Alessandro Mager incassa la mano tesa di Russolillo dopo che, anticipando tutti e senza darne evidenza, già all'inizio di marzo l'imprenditore salernitano ha depositato all'ufficio brevetti la richiesta di registrazione del marchio “Festival della Musica Italiana”, un mese prima della mossa compiuta dal Comune per la stessa dicitura: “Mi ha telefonato rassicurandomi – rivela – Se andasse a buon fine l'iter da lui avviato sarebbe ben disponibile a cedere il marchio in questione al Comune, nello spirito di collaborazione”. Gruppo Eventi, che si è aggiudicata l'appalto per la gestione del Palafiori (contratto di sei anni rinnovabile), si è mossa per cautelarsi nell'eventualità in cui le cose si mettessero male (non a caso pure con il marchio Casa della Musica Italiana), se dovesse materializzarsi lo scenario peggiore per la Rai, cioè la rottura con Sanremo e la conseguente ricerca di una sede alternativa. Ma senza i due marchi storici di proprietà del Comune (Festival della canzone italiana e Festival di Sanremo), bensì con quelli per i quali ha chiesto la registrazione pochi giorni dopo la mossa di Palazzo Bellevue (Il Festival della Rai e Festival Rai della Musica Italiana). Un gioco delle parti che, però, rischia di scadere nella fiera delle imitazioni, se non fosse per i giganteschi interessi che muove l'evento annuale più importante della tv italiana.

Gianni Micaletto

Commenti