Il Nazionale

Sport | 05 marzo 2023, 19:18

La regola non sbaglia mai, la regola è una conquista

IL COMMENTO DI FABIO GANDINI - Anche a Napoli Varese ha dimostrato di centrare poco con la lotta salvezza e di essere più forte, brava ed efficace della metà delle squadre di questa Serie A, nonostante abbia provato anche a farsi male da sola con 20 minuti di non difesa. Una bella e importante conferma: non scordiamoci il passato. Sabato prossimo, però, riecco Pesaro, contro cui sarebbe bello tentare di infrangerla, la regola…

La regola non sbaglia mai, la regola è una conquista

La regola è fatti sonanti.

La regola è la risposta: decide lei se piangi o ridi, senza temere di essere smentita. 

Puoi cercare di metterla in discussione, soprattutto se negli ultimi tempi l’hai vista applicata in una sola direzione e allora, cullato dal pessimismo, pensi che tutto possa andare male e che lei inizierà a non restituirti ciò che talvolta ti toglie. Poi però il calendario cambia il valore dell’avversario e lei - con il suo tocco inesorabile - ti rammenta di essere anche tua alleata, ti ricorda che le volte in cui è benevola rispetta a quando non lo è sono più o meno le stesse.

La regola è stata legge, finora.

E anche a Napoli la regola ha detto che Varese è più forte, più brava e più efficace della metà delle squadre di questa Serie A. E questa - va sottolineato, gridato, messo davanti a qualsiasi critica presente, passata e futura (perché sì, ce ne saranno ancora se sarà il caso…) - è la più grande conquista di questa stagione: negli ultimi anni si partiva e si stava sotto, per tutto il campionato.

Ci ha provato la squadra di Pancotto, alla stregua di tante altre contendenti prima, ad aggredire la Openjobmetis. Anzi di più: Varese stessa ha provato a farsi spazzare via. 

Al PalaBarbuto si sono visti 20 minuti di sciopero difensivo, con 62 punti subiti e nessuna opposizione né esterna, né interna agli 1 vs 1. Fuori da denti: una prestazione inguardabile, dei singoli e del collettivo, per tecnica e applicazione.

La Gevi, però, non è Pesaro, non è Trento, non è Milano, non è Tortona, non è “l’altra metà” delle squadre contro cui quella di Matt Brase ha sempre perso, non è quel passo in più che finora non è mai riuscito, non è il risvolto lacrime sangue della succitata regola. 

E allora basta dominare in attacco e rinsavire nel secondo tempo in retroguardia per rimettere a posto le cose, basta correggere con vigore un’intensità ancora una volta insufficiente all’inizio per sovrastare i contendenti, bastano il talento e lo “status” con merito raggiunto per non sentire alcun “fiatone” (remember Torino?) da recupero e mettere in moto (benevolmente) la regola.

Napoli è una realtà che correrà per salvarsi forse fino all’ultima giornata, nonostante abbia un quintetto base di elementi tutt’altro che offensivamente disprezzabili, a partire dal neo arrivato Wimbush: Varese è una squadra che invece lotterà fino alla fine per i playoff. Ed è bello e non scontato, anche perché non psicologicamente semplice (in un filotto di quattro sconfitte in cinque gare), avere avuto un’altra prova questa sera. 

Ma d’altronde, la regola…

Insomma: vogliamo tanto bene alla regola, ma… avremmo un’idea per sabato prossimo, quando a Masnago tornerà il bru bru Repesa:  proviamo a infrangerla con un po’ più di difesa, di acume, di intensità, di letture e di versatilità? 

Aspettiamo con desiderio e speranza, pur accontentandoci e non poco di quello che c’è.

Fabio Gandini

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