Si sono svolti questo pomeriggio, nella chiesa di San Lorenzo a Cairo Montenotte, i funerali di Giuliano Boetti, storico volto del calcio cairese e figura amatissima dalla comunità sportiva locale. Aveva 88 anni ed è stato per decenni dirigente e cuore pulsante dell’Aurora Calcio, dopo una giovinezza trascorsa sui campi della Val Bormida da calciatore, esordendo come portiere nella Cairese a soli 18 anni.
Una folla commossa ha gremito la chiesa: amici, conoscenti, dirigenti e tanti di quei ragazzi – oggi adulti – che hanno indossato le maglie di Aurora e Cairese e che con Boetti hanno condiviso momenti di sport, crescita e passione. In tanti hanno voluto esserci per dire addio non solo a un uomo di sport, ma a una persona generosa, sempre pronta ad aiutare, instancabile nella sua dedizione al calcio e al Lionello Rizzo, il campo che ha curato con amore per anni, quasi fosse un giardino di casa. Per anni ha collaborato anche con la Cairese.
Durante l’omelia, il parroco don Mirco ha trovato parole semplici ma toccanti per ricordarlo: “Non chiediamo al Signore di stendere un tappeto rosso per accogliere nostro fratello Giuliano, ma uno verde, come il manto del Lionello Rizzo”.
Poi, con un sorriso che ha sciolto l’emozione in un lungo applauso: “Da oggi la Cairese avrà un tifoso in più in cielo”.
Giuliano Boetti lascia un vuoto profondo, ma anche un'eredità preziosa fatta di passione, dedizione e amore per lo sport, inteso come scuola di vita. Il suo ricordo vivrà nelle storie di chi l’ha conosciuto e in ogni zolla di quel campo, che per lui è sempre stato molto più di un semplice terreno di gioco.
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