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Politica | 23 febbraio 2023, 07:09

Saluzzo, prime timide mosse verso le amministrative 2024

Fratelli d’Italia, divenuto il maggior partito in città, intende porsi alla testa della coalizione di centrodestra, ma ci sono fibrillazioni in Forza Italia. Nel centrosinistra di “Insieme si può” il nodo da sciogliere riguarda la successione a Mauro Calderoni che guarda alle regionali

Saluzzo, prime timide mosse verso le amministrative 2024

A Saluzzo tanto il centrodestra che il centrosinistra stanno avviando i primi incontri in vista dell’appuntamento elettorale comunale del prossimo anno.

Fratelli d’Italia si è assunta la regìa di un primo “tavolo” politico-partitico con i partner di coalizione, Lega e Forza Italia, rispetto al quale è però già emerso un primo problema, essendo in corso, nel partito di Silvio Berlusconi, una ristrutturazione delle sezioni che interessa l’intero ambito provinciale.

“Ho nominato cinquanta commissari in altrettanti Comuni della Granda e nelle prossime settimane ultimerò il percorso. Voglio arrivare ad avere un referente in ogni paese”.

Così ha spiegato qualche giorno fa Franco Graglia, vicepresidente del Consiglio regionale e commissario straordinario di Forza Italia nel Cuneese, che però, nello specifico, su Saluzzo non si è ancora pronunciato.

La questione si è posta nella prima riunione del “tavolo” dove non era chiaro se l’attuale coordinatore cittadino e consigliere comunale, Fulvio Bachiorrini, fosse ancora lui il referente forzista in città.

Interpellato in proposito, Bachiorrini ha risposto laconicamente: “Se c’è un nuovo coordinatore di Forza Italia fatemelo sapere. Non ne sono a conoscenza. Per il resto non esprimo giudizi perché non mi risulta che ci sia stato alcun tavolo ufficiale del centrodestra”.

Bachiorrini, nei mesi scorsi, aveva fatto un’apertura che non era passata inosservata agli addetti ai lavori, dicendosi pronto ad appoggiare un candidato sindaco anche della maggioranza in carica ponendo come unica condizione che fosse espresso dalla componente moderata.

Si era sbilanciato oltre indicando, come ipotesi, il nome del vicesindaco Franco Demaria.

Una fuga in avanti che né Fratelli d’Italia né Lega hanno gradito.

Sotto il cielo della politica saluzzese resta dunque ancora grande la confusione come dimostra la partenza in salita dei primi contatti tra FdI, Lega e Forza Italia.

Per quanto riguarda il fronte opposto, quello della maggioranza che governa la città da quattro consiliature, in attesa degli esiti del congresso Pd, c’è stato un primo direttivo di “Insieme si può”, il gruppo che funge da collante tra le varie anime del centrosinistra saluzzese.

Un direttivo propedeutico alla convocazione, entro il mese di marzo, dell’assemblea dei soci.

In quel contesto si capirà forse qualcosa di più circa gli intendimenti del sindaco uscente Mauro Calderoni, anche perché resta da interpretare la possibilità di un terzo mandato.

L’eventualità è legata alla fusione di Castellar con Saluzzo e all’ipotesi di una modifica di legge sul limite dei mandati.

Nel primo caso, la norma non appare di univoca interpretazione.

Nel secondo la possibilità – che trova conferma in ambienti parlamentari sia di maggioranza che di opposizione ma ferma al palo – sarebbe al momento limitata ai Comuni con meno di 15 mila abitanti.    

Non è tuttavia un mistero che il sindaco uscente, segretario provinciale del Partito Democratico, guardi con attenzione alle regionali, che si svolgeranno in contemporanea alle comunali. 

Resta poi da capire come si muoverà l’area centrista che in città alle politiche di settembre ha ottenuto una percentuale di consensi del 12% e spera di collocarsi come forza d’interposizione tra i due schieramenti.

Azione e Italia Viva, che hanno avviato un percorso di fusione, guardano  in questi giorni con qualche preoccupazione all’ultimo dato delle elezioni regionali di Lombardia e Lazio, dove il Terzo polo è rimasto al palo.

Il progetto di fusione registra per altro in questi ultimi giorni qualche fibrillazione tra i due leader nazionali, Carlo Calenda e Matteo Renzi, nonostante il parlamentare eletto in Piemonte, Luigi Marattin (Italia Viva) prema per arrivare al più presto ad un partito unico.

Su Saluzzo le interlocuzioni dei “terzopolisti” sarebbero a tutto campo ma, ad oggi, rigorosamente sotto traccia.

   

Giampaolo Testa

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