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Politica | 02 luglio 2025, 17:06

Parte dalla Provincia di Cuneo una proposta alla Regione per una nuova governance delle Terre Alte

A 13 anni dalla soppressione delle Comunità montane, si ravvisa la necessità di rivedere assetto e struttura delle Unione montane, rivelatesi scarsamente efficaci. Il dossier portato sul tavolo degli assessori regionali Gallo e Bussalino

Parte dalla Provincia di Cuneo una proposta alla Regione per una nuova governance delle Terre Alte

Ieri, martedì 1°luglio, una delegazione dell’Amministrazione provinciale di cui facevano parte, tra gli altri, il presidente Luca Robaldo e l’assessore alla Montagna Silvano Dovetta si è recata in Regione per portare uno studio/dossier dal titolo “Dalle Comunità montane alle Unioni montane – Il caso della provincia di Cuneo per una nuova governance delle Terre Alte”.

Robaldo e Dovetta hanno consegnato agli assessori alla Montagna Marco Gallo (Lista Cirio) e agli Enti locali Enrico Bussalino (Lega) un documento di una sessantina di pagine, che, nelle intenzioni, dovrebbe costituire la base di partenza per un riordino degli enti sovracomunali alpini.

Il tema era risultato di particolare interesse per gli amministratori valligiani presenti lunedì sera a Brondello, in valle Bronda, al Consiglio provinciale itinerante.

In quel contesto, alcune anticipazioni erano state fatte da Dovetta, sindaco di Venasca e presidente dell’Unione montana Valle Varaita, il quale ha ricordato – partendo dal dato cuneese – come nel corso degli anni le 12 ex Comunità montane presenti nella Granda fossero prima state dimezzate (con conseguenti accorpamenti) fino al colpo di grazia finale assestato dalla legge Maccanti del 2012 che le aveva abolite del tutto. 

Nel dibattito, lunedì sera, era intervenuto anche il collega Loris Emanuel, sindaco di Moiola e presidente dell’Unione montana Valle Stura, il quale si è detto preoccupato per le intenzioni del governo che considera “ormai irreversibile il declino delle aree interne del Paese” non trovando altra soluzione che “un accompagnamento al loro tramonto”.

Gallo, ex sindaco di Busca ed ex presidente del Bim del Varaita, ora assessore regionale alla Montagna, ha manifestato in più occasioni l’intenzione di rivedere l’assetto delle Unioni montane che, così come sono, hanno dimostrato di non rispondere alle esigenze dei territori alpini.

Lo studio, dopo un’ampia disamina sullo stato dell’arte, evidenzia in conclusione 12 punti che rappresentano una proposta concreta che da Cuneo viene sottoposta all’esame della Regione.

Oltre a Gallo, significativa voce in capitolo ce l’ha Bussalino, esponente della Lega, che, 13 anni fa, per iniziativa della sua collega di partito Elena Maccanti, aveva voluto la soppressione delle Comunità montane.

È verosimile che il dossier venga consegnato anche all’Uncem, il cui presidente piemontese, Roberto Colombero, è anch’egli cuneese in quanto amministratore in valle Maira.

Insomma, da Cuneo c’è una task force di politici e amministratori che sembrano decisi a far valere il peso della montagna in tutte le sue declinazioni, a partire da quella istituzionale.

Giampaolo Testa

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