Il Nazionale

Politica | 03 luglio 2025, 15:06

Sanremo: Camera penale e associazioni in carcere, Bosio lancia l'appello al Presidente della Repubblica "Servono azioni forti"

Confermata la situazione di sovraffollamento e del personale che è praticamente al 50%

Sanremo: Camera penale e associazioni in carcere, Bosio lancia l'appello al Presidente della Repubblica "Servono azioni forti"

“La situazione del carcere di Sanremo non è drammatica, perché quanto trovato oggi all’interno della casa circondariale di Valle Armea è un luogo dove ci sono attività, i detenuti sono seguiti sul piano medico e sono anche molti quelli che lavorano ed hanno quindi un impiego”. Sono le parole dell’avvocato Marco Bosio, presidente della Camera Penale di Imperia-Sanremo e di Sergio D’Elia, segretario dell’associazione ‘Nessuno tocchi Caino’ che, insieme ad altri tra cui anche il vice Sindaco di Sanremo, Fulvio Fellegara, ed al Consigliere regionale Enrico Ioculano, hanno fatto visita alla casa di detenzione.

L’appuntamento è stato organizzato insieme all’incontro del Casinò, dal titolo ‘La fine della Pena’. Certo che l’ambiente carcerario non è dei migliori ma, l’aspetto sottolineato dai visitatori di oggi, riguarda quello ormai noto del sovraffollamento dei detenuti e, soprattutto, la cronica carenza di personale.

I numeri parlano chiaro: nel carcere di Valle Armea ci sono 262 detenuti contro una capienza massima di 211 ma, in particolare, a fronte della necessità di 202 agenti della Penitenziaria, sono effettivi poco più di 110. Questo comporta un tour de force impossibile per chi lavora all’interno della casa circondariale, con i pericoli che ne convengono ed i rischi continui di risse e incidenti che, spesso, portano al ferimento degli agenti.

Una situazione ‘esplosiva’, come è stata dipinta nei giorni scorsi dai sindacati e come è stata confermata anche dai partecipanti alla visita di oggi, iniziata alle 10.30 e terminata intorno alle 14. Uno degli aspetti più gravi è quello delle visite mediche: “Spesso – ha detto Sergio D’Elia – si presentano 30/40 detenuti alla volta e, quando va bene, c’è solo un agente di controllo. Situazioni che, alla fine generano tensioni e portano ad incidenti inevitabili”.

Te le cose buone del carcere matuziano c’è sicuramente la possibilità di lavorare per una buona quantità di detenuti. Questo comporta per loro la possibilità di un impiego, uno stipendio e anche il modo per trascorrere il tempo. Tra le attività che vengono svolte, anche la produzione di infissi in Pvc.

La visita di oggi non ha fatto altri che confermare quanto denunciato negli ultimi mesi dalle organizzazioni sindacali di categoria e l’avvocato Bosio ha lanciato un messaggio diretto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Anche in funzione delle sue dichiarazioni degli ultimi giorni sul sistema carcerario, chiedo al Presidente di intervenire presso le Camere, affinchè ci sia una decisa presa di posizione. Servono prese di posizioni importanti per garantire una vita più consona a chi vive all’interno delle case di detenzione. In particolare per chi ci lavora, visti i pericoli che corre, ma anche per i detenuti, che spesso vengono rinchiusi in celle anguste e oltre la loro capienza”.

Il tema verrà dibattuto, dopo la visita di questa mattina, all’interno dell’incontro previsto al Casinò, dove sarà presente anche il Sindaco, Alessandro Mager, oltre ovviamente a Marco Bosio, presidente della Camera Penale. Gli interventi previsti saranno di: Sergio D’Elia, segretario di ‘Nessuno tocchi Caino’, del vice Sindaco Fulvio Fellegara, del garante regionale dei detenuti Doriano Saracino, del consigliere regionale Jan Casella, dell’avvocato penalista Eugenio Aluffi, dell’architetto Cesare Burdese e di Stefano Petrella, del direttivo di ‘Nessuno tocchi Caino’.

Carlo Alessi

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