Si è concluso con una condanna a 8 mesi di carcere, pena sospesa, il processo a carico di M.D.G., 63 anni, finita in Tribunale per stalking ai danni dell’ex marito e della nuova compagna. All’esito dell’istruttoria dibattimentale il giudice monocratico, Antonio Romano, ha riqualificato le accuse condannando l’imputata, difesa dall’avvocato Loredana Modaffari, in lesioni e minacce e concedendo le attenuanti generiche. Stando alla sentenza quindi il giudice non ha ritenuto che gli elementi siano stati sufficienti per delineare il reato di atti persecutori disponendo nel contempo un risarcimento per entrambe le vittime, assistite dall’avvocato Sabrina Tallone.
I fatti sono avvenuti a Diano Marina a partire dall’agosto 2018. Secondo l’impostazione della Procura, rappresentata dal pm Francesca Buganè Pedretti - che aveva richiesto una condanna a 1 anno e 8 mesi di carcere - la 63enne non aveva accettato la fine del matrimonio e dopo che il marito le comunicò l’intenzione di separarsi lo avrebbe aggredito fisicamente e gli avrebbe lanciato addosso anche alcuni oggetti e nel contempo gli avrebbe sottratto le chiavi dell’abitazione coniugale per impedirgli l’accesso tanto che l’uomo è stato costretto a chiedere ospitalità a un amico.
Il 5 maggio del 2018 poi, l’imputata avrebbe fatto irruzione presso l’attività commerciale del marito e in quell’occasione lo avrebbe minacciato dicendo “ti faccio accoltellare da mio figlio, ti brucio il locale” e successivamente lo avrebbe preso a schiaffi, pugni e calci.
Tra agosto e settembre del 2018 si sarebbero verificati altri episodi come l’accesso abusivo alla casella di posta elettronica dell’uomo dove “inseriva la sua mail personale e il numero di telefono come dati di recupero dell’account e cancellava alcune mail di lavoro” necessarie all’ex per effettuare contestazioni alla società che aveva svolto alcuni lavori presso il suo esercizio commerciale. Il 5 settembre poi, la donna si sarebbe presentata all’interno del locale con l’intenzione di permanere per l’intera giornata tanto che è stato richiesto l’intervento della polizia locale per tentare di allontanarla, ma nonostante ciò no c’è stato nulla da fare. Pubblicamente lo ha accusato di averla tradita e lo avrebbe minacciato anche davanti ai clienti dicendogli 'ti ammazzo'. Anche in questa occasione, secondo la ricostruzione degli inquirenti avrebbe malmenato il marito con schiaffi, calci e graffi. Inoltre, avrebbe importunato anche il figlio della nuova compagna.
In un’occasione infine l’imputata avrebbe pedinato i due dopo essersi appostata all’esterno dell’attività commerciale. Ci sarebbe stato un vero e proprio inseguimento per le vie di Diano Marina e la donna avrebbe “attivato gli abbaglianti ad intermittenza ed accelerava con l’intenzione di urtarli”. Fortunatamente non si è registrato nulla di grave per la pronta reazione dell’altra donna che ha subito accostato al lato della strada. L’ira e le condotte violente non sarebbero però terminate. L’imputata oltre essersi appropriata di alcuni mobili e degli elettrodomestici presenti all’interno della casa coniugale avrebbe distrutto la restante parte del mobilio e avrebbe squarciato il divano con alcuni tagli riproducendo un’offesa mentre sul muro avrebbe scritto “tu hai fatto tutto questo; hai distrutto tutti i sacrifici fatti insieme, hai distrutto tutto traditore”. Nell’agosto 2018 poi, si sono registrati altri episodi incresciosi compiuti anche in mezzo alla strada come offese di ogni genere alla nuova compagna del marito e un altro inseguimento, ai suoi danni, per le strade della città degli aranci.
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