Il Nazionale

Politica | 04 maggio 2022, 07:00

Elezioni comunali, l'asse Rixi-Paita dietro alla candidatura degli esponenti di Italia Viva con Bucci

Avvenente: "Bene che a gestire i fondi del Pnrr sia chi ha dimostrato di saper completare i cantieri, il simbolo? Abbiamo pensato di metterlo, ma era troppo tardi"

Elezioni comunali, l'asse Rixi-Paita dietro alla candidatura degli esponenti di Italia Viva con Bucci

L'asse Rixi-Paita sulle infrastrutture ha portato alla candidatura a sostegno di Marco Bucci, di esponenti di Italia Viva alle prossime comunali. Il portabandiera, Mauro Avvenente, capogruppo in consiglio comunale di Italia Viva, ha partecipato alla presentazione della lista civica del sindaco, spiegando i motivi che l'hanno portato ad accettare la candidatura.

“Italia Viva si è posta un problema, quello di dare risposte alle necessità infrastrutturali di questa nostra città e di questa nostra regione. Collaborare insieme a quelli che sono disponibili a operare per il bene della nostra comunità, a prescindere dalle collocazioni, è stato il filo conduttore che ha portato il sindaco Bucci a essere ospite alla Leopolda, invitato da Renzi. Questo significa che abbiamo riconosciuto un profilo civico molto importante da parte del sindaco e la capacità in questi anni di riuscire a portare a casa una serie di opere di cui questa città aveva bisogno, e soprattutto nei prossimi cinque anni, con i soldi del Pnrr in arrivo, è necessario che questo processo possa essere governato dai soggetti che hanno dimostrato di poter completare i cantieri, portarli avanti e non perdere assolutamente questa opportunità unica per la nostra città, e abbiamo ritenuto che il sindaco avesse queste caratteristiche. Per questo io e Giovanna Crisera correremo nella lista civica del sindaco, nella speranza di poter dare una mano alla nostra comunità, è una scelta di cuore”.

Cosa l'ha convinta dell'operato di Bucci in questi cinque anni?

Sarebbe facile parlare del ponte San Giorgio, ma ci sono tanti altri interventi, ne voglio sottolineare uno: erano quarant'anni che si parlava dell'abbattimento della diga di Begato. Essere riusciti a portare a compimento questa opera, ricollocando 385 famiglie, tutte contente della qualità della vita che gli è stata restituita”.

L'ha definito un intervento di sinistra.

Questi sono concetti superati, l'abbattimento della diga di Begato può essere considerato di destra o di sinistra? Dal mio punto di vista può essere considerato come un elemento giusto, sacrosanto per la gente che abitava là, è un segno di rispetto nei confronti di quelle persone che dovevano convivere con lo smontaggio di motorini, auto rubate, spaccio e quant'altro. Oggi vivono in una condizione decisamente migliore. Ci sono altri interventi, come il waterfront di levante, l'ipotesi di spostamento, dopo cinquant'anni di discussione, dei depositi costieri a Sampierdarena, e ribadisco che gli abitanti di Sampierdarena abbiano tutto il diritto di avere garantito il massimo della sicurezza. È inimmaginabile che questa realtà rimanga a cinque metri dalle case come è adesso a Multedo”.

La variante di Vesima l'ha criticata.

Mi ha lasciato perplesso perché ritengo che questo pezzo di territorio sia uno di quelli in cui l'antropizzazione non abbia stravolto gli aspetti naturalistici e quindi mi auguro che la soluzione individuata possa essere rivista, ma non nelle linee più importanti, però che vada nel rispetto della natura. Ricordo che Vesima, fino agli anni '70 era il luogo in cui c'era la più alta produzione di fragoline di bosco, poi il marchese Cattaneo Adorno, in quegli anni pensava di poter fare una operazione tipo la pineta di Arenzano, sfrattò tutti i contadini rimanenti. Devo dire che a quarant'anni di distanza, le condizioni oggettive di sensibilità ambientalistica è cambiata, quindi qualsiasi cosa si farà non potrà essere la ripetizione della pineta di Arenzano, dovrà essere fatto un intervento con tutti i criteri di rispetto ambientale, e soprattutto con dei vincoli per chiunque andrà ad abitare lì”.

Lei è candidato nella lista civica del sindaco, era impossibile mettere il simbolo di Italia Viva a fianco a quelli di Lega e Fratelli d'Italia?

Abbiamo accarezzato questa ipotesi per diverso tempo, ma ci voleva una forza organizzativa e un tempo che non avevamo più. Quando abbiamo deciso questa cosa la situazione era talmente avanzata che non c'erano più le condizioni per poterlo fare. L'unica possibilità di tenere questa presenza riformista era quello di provare a correre in una lista civica”.

Francesco Li Noce

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