Sono tre milioni i 'neet' in Italia. Si tratta di quei giovani inattivi, che non studiano, non si formano, non lavorano, né cercano lavoro. Un fenomeno diffuso già prima della pandemia, che lo ha accentuato, in aumento in tutte le regioni d'Italia, Liguria compresa, dove i neet sono aumentati del 13%. Se ne è parlato questa mattina in occasione dell'incontro a palazzo della Borsa durante il quale i giovani hanno incontrato la ministra per le politiche giovanili Fabiana Dadone.
“E' importantissimo investire sui ragazzi, - ha dichiarato la ministra - lo era già prima della pandemia, l'emergenza ha fatto notare ancora di più al mondo degli adulti l'importanza di creare delle manifestazioni come questa che sono dedicate a far conoscere le opportunità lavorative, i nuovi profili, come predisporre un curriculum e come presentarsi in un'occasione di lavoro, quindi tentare di creare quel ponte tra il mondo della scuola e quello del lavoro. Naturalmente con questo tour ci rivolgiamo in particolare ai ragazzi inattivi, quindi quelli che non studiano, che non si formano e che non hanno in mente di riuscire a farlo. Ne abbiamo tre milioni in Italia, moltissimi. Su questo bisogna riuscire a lavorare, non solo con questo tour, non solo col piano messo in atto insieme al ministro delle politiche del lavoro, ma riuscire ad andare sui territori ad agganciarli”.
Parlare di giovani vuol dire parlare di inclusione, e a proposito del caso del treno negato ai ragazzi disabili la ministra commenta: “E' una vicenda di mancanza di cultura generalizzata che va stigmatizzata. È stato assurdo il fatto che di fronte alla richiesta di alzarsi nessuno l'abbia fatto per cedere il posto, non sarebbe stato neanche necessario dover ricordare che i posti erano prenotati, penso che dovrebbe far parte della cultura e della buona educazione di tutti, spero che episodi del genere non si ripetano più”.
Fabiana Dadone recentemente è stata a Genova al forum sulle droghe: “Ho trovato una situazione positiva, la conferenza è stata importante, delicata, veniva dopo dodici anni, adesso stiamo lavorando alla fase successiva, quindi alla predisposizione del piano di azione nazionale insieme ai ministeri che a chi si occupa nel sociale del recupero delle dipendenze”.
Oggi pomeriggio a Tursi è prevista la firma del protocollo per la diffusione delle buone pratiche e il rafforzamento dell’interscambio informativo in materia di prevenzione precoce dell’uso di sostanze stupefacenti: “Questo è uno dei punti di cui avevamo discusso a Genova – commenta la ministra – provare ad ampliare le migliori prassi, creare sinergia sui territori per riuscire a fare emergere tutto ciò che c'è di buono sui territori e provare a portarlo a livello nazionale sulle altre regioni. Purtroppo abbiamo ancora dei livelli molto diversificati, ci sono regioni che su certi fronti sono molto avanti in termini di campagne di prevenzione, di riduzione del danno e del rischio, altre meno. Bisogna riuscire a incrementare questa attività di cooperazione e portare le best practices alla conoscenza di tutte le regioni e a livello nazionale”.
Tornando ai 'neet', la ricetta che il governo intende mettere in campo è quella di “un piano programmatico che riguarda l'ingaggio e l'aggancio di questi ragazzi con una strategia di prossimità che abbiamo studiato insieme all'università di Milano e all'osservatorio delle politiche giovanili. Si tratta di lavorare con i comuni per fare una mappatura di dove sono questi ragazzi e dove hanno interrotto il loro percorso, e migliorare la comunicazione delle progettualità che oggi già ci sono. Il ministero del lavoro insieme a tutto il governo, in manovra ha stanziato una parte di soldi destinati a un canale preferenziale all'interno dei centri per l'impiego per i ragazzi inattivi, ma qui si tratta di fare sinergia, non soltanto di stanziare risorse e di fare norme, ma anche di moltiplicare occasioni come queste che sono occasioni di riunione e di svago per i ragazzi, ma anche possibilità di confrontarsi con dei partners importanti, penso alla Coldiretti, a Confartigianato, a Confitarma, a Confindustria, a Main Powers, a Maximus, ai tanti partners importanti che ci sono e che possono rappresentare quali sono le possibilità occupazionali. Queste sono attività molto concrete e semplici che possono servire nel quotidiano a un ragazzo che non sa come orientarsi e non sa come direzionare il proprio futuro”.
L'Italia non regge il confronto con gli altri stati europei, dove il numero dei neet non è in aumento nelle stesse proporzioni: “Per questo abbiamo predisposto il piano, effettivamente abbiamo un primato preoccupante in Europa, questo in termini di mancato investimento su risorse, energia e intelligenze è un mancato investimento che il Paese non si può più permettere, ed è il motivo per cui, con tutte le difficoltà del caso che stiamo incontrando abbiamo deciso di partire anche con questo tour nelle prime dodici tappe che spero potremo riproporre in una seconda tranche in autunno. Questo chiaramente come una prima fase di ingaggio, poi servirà lavorare con i comuni in particolare per creare degli sportelli all'interno delle amministrazioni comunali e creare un canale di comunicazione diretta, perché spesso le informazioni non arrivano, non si conoscono ed è poi difficile prendere decisioni e capire quale può essere la destinazione”.
Passando ai temi politici, la ministra, eletta in parlamento in quota 5 Stelle ha commentato l'appoggio di Italia Viva al centrodestra alle comunali di Genova: “Ogni zona vive a modo proprio le questioni territoriali, è chiaro che le coalizioni non possono essere sempre prestabilite a livello nazionale, abbiamo difficoltà anche noi sui territori, si ragione in base alla sensibilità dei gruppi e a come gestiscono i propri territori e ai rapporti con le diverse forze politiche. La situazione è a macchia di leopardo”.
Presente all'incontro anche l'assessore regionale per le politiche giovanili Ilaria Cavo, che sulla presenza dei neet in Liguria ha commentato: “Nella nostra regione abbiamo avuto un aumento in conseguenza del covid, ma meno rispetto al nord ovest, dove l'aumento è stato del 20%, mentre nella nostra regione sono aumentati del 13%. Questo non vuol dire che non dobbiamo attenzionare il fenomeno, abbiamo avuto un aumento di 4mila neet che dobbiamo accudire e a cui dobbiamo dire che l'offerta c'è, perché noi abbiamo i corsi della formazione professionale che sono attivi, un sistema della formazione professionale che dà garanzie occupazionali importanti e copre tutta la filiera ed è fatto per chi ha interrotto un percorso o vuole riprenderlo”.
“Questa iniziativa è patrocinata dal Comune di Genova e dalla Regione. – ha commentato Federico Bertorello, presidente del consiglio comunale di Genova – Io sono qui come primo firmatario, insieme all'assessore Barbara Grosso della consulta dei giovani che il Comune ha istituito, in cui c'è la prima rappresentanza di giovani che hanno aderito alla nostra consulta, che ha funzioni propositive e di consiglio per le attività di cui ha competenza il Comune. È un modo per far partecipare i nostri ragazzi e le nostre ragazze alla vita amministrativa, anche politica e civica della nostra città”.
“Per noi è una giornata molto importante iniziata ieri con il tour del 'truck' voluto dal ministero delle politiche giovanili con cui stiamo lavorando da diversi mesi. - ha dichiarato l'assessore Barbara Grosso – Una giornata che va in linea con le nostre politiche giovanili, ricordo che abbiamo istituito la consulta dei giovani, proprio per avvicinare i giovani alle tematiche di ascolto, aiuto e raccolta di progetti, desideri e le esigenze che loro hanno”.
Tra le categorie presenti in grado di fornire soluzioni per i giovani dal punto di vista lavorativo, Coldiretti, che ha promosso l'incontro di questa mattina. “Anche nel nostro settore c'è bisogno di un ricambio generazionale, - spiega Luca Dalpian, presidente Coldiretti Genova - fortunatamente in questi ultimi anni c'è un valore in controtendenza perché diversi giovani si sono avvicinati al mondo agricolo, ma non è ancora sufficiente, perché, anche a causa del problema di reperimento delle materie prime abbiamo una quantità enorme di terreni che non sono coltivati e che potrebbero esserlo. In questo momento fondamentale io voglio usare un termine agronomico, i giovani li chiamo il nostro semenzaio e proprio sui giovani vanno fatti investimenti importanti. Per i giovani oggi è difficile iniziare l'attività, quindi ci vogliono fondi garantiti dallo Stato a interessi zero con cui i giovani possono iniziare l'attività, perché mai come oggi in agricoltura c'è la possibilità di farsi una vita serena e importante, una vita di sacrifici che dà soddisfazioni, il cibo italiano è riconosciuto in tutto il mondo, ma ci vogliono giovani che coltivino le nostre terre”.
“Penso che l'agricoltura possa essere un grande punto di partenza e un'iniziativa sul futuro per quei giovani che vogliono intraprendere una strada in proprio. - spiega Davide Busca, delegato giovani impresa Liguria – Sicuramente in questo momento ci sono grandi possibilità, iniziare a lavorare nell'agricoltura è una grande opportunità, considerando i dati degli ultimi anni è stato uno dei settori trainanti che ha patito meno la crisi. È molto importante che i giovani si avvicinino a questo mondo, devono essere il futuro per l'agricoltura che è alla base della vita di ogni uomo”.
Politica | 21 aprile 2022, 13:40
'Neet', sono tre milioni i giovani che non lavorano, non studiano e non si formano, in Liguria il numero è aumentato del 13% durante la pandemia
Se ne è parlato questa mattina in occasione dell'incontro a palazzo della Borsa durante il quale i giovani hanno incontrato la ministra per le politiche giovanili Fabiana Dadone
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