Il Nazionale

Cronaca | 16 aprile 2022, 09:31

Falsi green pass, sgominata banda dei Qr contraffatti

Le indagini condotte dalla Polizia di Stato hanno portato all'individuazione dei quattro che hanno dato vita al business della vendita di green pass falsi

Falsi green pass, sgominata banda dei Qr contraffatti

Sono stati individuati i quattro responsabili di un vero e proprio business della vendita di green pass falsificati.

Le indagini della Polizia di Stato hanno portato a quattro perquisizioni tra Genova e Aosta nei confronti di quattro uomini tra i 29 e i 51 anni.

A condurre le indagini sono stati gli uomini della Digos di Genova, coordinati dalla Procura del capoluogo ligure.

Gli agenti hanno scoperto una catena di contatti che permetteva di ottenere certificati verdi contraffatti che risultavano  comunque validi e consentivano agli utilizzatori di avere accesso a luoghi e servizi dove era richiesto il green pass rafforzato, eludendo le restrizioni.

I quattro, tutti occupati e in contatto tra di loro, si sono adoperati per ottenere il green pass per sé stessi e procurarlo anche a loro conoscenti, dando vita ad una rete illecita mediante la quale il potenziale cliente inviava i dati anagrafici e un pagamento parziale a titolo di acconto, e il produttore restituiva telematicamente i Certificati Verdi contraffatti ottenendo il resto della somma. 

Nel corso delle perquisizioni, eseguite dalla Digos genovese in collaborazione con i colleghi di Aosta e la Polizia Postale, sono stati sequestrati gli smartphone, i dispositivi informatici e le varie ricevute di pagamento e i certificati sanitari a disposizione degli indagati, che risponderanno per i reati di ricettazione, falsità materiale commessa dal privato in certificati o autorizzazioni amministrative, e uso di atto falso. 

E’ in corso l’analisi dei contenuti dei dispositivi al fine di identificare i soggetti, a capo dell’organizzazione, che materialmente producono i green pass falsi, e di individuare le modalità connotate da tecnologia avanzata attraverso le quali riescono a generare un QR Code associato al nominativo, tanto da risultare “in regola” in occasione dei controlli tramite app di verifica. 

Redazione

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