Quando la strada per Patrizia Manassero sembrava essere se non spianata perlomeno in discesa, ecco un nuovo stop.
“C’è la necessità di un'ulteriore riflessione”, commentano a mezza bocca alcuni dei partecipanti. E così l’attesa fumata bianca non c’è stata.
A Cuneo, il vertice di maggioranza a quattro di ieri pomeriggio del centro/centro-sinistra non ha sbloccato la situazione, come invece ci si attendeva.
Più passa il tempo e maggiore si fa la sensazione che non solo di “melina”, si tratti ma di “melma”: la maggioranza di Federico Borgna si sta impantanando in sabbie mobili da cui appare difficile immaginare una via d’uscita non traumatica.
Da una parte i tre gruppi civici: “Centro per Cuneo”, “Cuneo Democratica e Solidale” e “Crescere Insieme”; dall’altra il Partito Democratico.
Visioni, sensibilità ed esigenze diverse che rendono problematica una sintesi, soprattutto quella che vorrebbe il Pd, per arrivare all’investitura della vicesindaco Manassero.
La questione posta dai “civici” si sta rivelando complessa e il sindaco Borgna si trova strattonato dagli uni e dagli altri, nonostante tutti abbiano ribadito, in più occasioni, che “la maggioranza in questi cinque anni è maturata e può decidere anche senza il tutor”.
Per un verso, dunque, dicono di poter fare a meno di lui; per un altro vorrebbero che si pronunciasse a favore o dell’una o dell’altro.
I telefoni, nel frattempo, squillano a vuoto e le bocche restano cucite.
“Il silenzio – si limitano a dire per mera cortesia i più loquaci – è d’oro”.
Certo è che più il tempo passa più i due competitor, la vicesindaco Pd Patrizia Manassero e l’assessore “centrista” Luca Serale, rischiano di logorarsi.
Gli osservatori più attenti sostengono che – dopo innumerevoli summit tutti inconcludenti – per evitare l’implosione della maggioranza si debba perseguire l’unica strada possibile in analoghe situazioni: il compromesso.
Un’ipotesi, in tal senso, resta quella dell’attuale presidente del Consiglio comunale, Alessandro Spedale oppure l’individuazione, com’era successo con Borgna nel 2012, di un fantomatico “Mister X” il cui identikit nessuno ha però ancora tracciato.
Ci sarà il tempo per farlo e trovarlo? E, soprattutto, dove lo si andrà a pescare? Anche fuori dalla cinta daziaria, com’era successo con Borgna richiamato da Bernezzo?
A voler essere realisti e per buttarla in Borsa si potrebbe osservare che, ad oggi, le quotazioni di entrambi i principali protagonisti, Manassero e Serale, sono in ribasso.
Non è tuttavia detto che domani sia ancora così.
Di queste tempi la Borsa, si sa, viaggia sulle montagne russe.
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