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Politica | 19 febbraio 2022, 06:00

I dossier del mondo economico sul tavolo del sindaco: sicurezza, progetti, eventi. Ma soprattutto il rebus dell'auto

Dopo l'incontro di Lo Russo con i sindacati, tocca alle sigle datoriali: dai piccoli all'industria, sono tante le incognite cui dare risposta

I dossier del mondo economico sul tavolo del sindaco: sicurezza, progetti, eventi. Ma soprattutto il rebus dell'auto

Lo hanno annunciato allo scoccare dei primi cento giorni della giunta: saranno con ogni probabilità i concetti che ribadiranno all'incontro "faccia a faccia" previsto per la giornata di oggi con il sindaco, Stefano Lo Russo.

I "piccoli" chiedono dialogo, sicurezza e progettualità

Il mondo dei "piccoli" (artigiani, ma anche commercio e pmi) sa bene quali sono le priorità per il loro settore. Tanti dossier sul tavolo del nuovo inquilino di Palazzo Civico, che spaziano dai Distretti Urbani del Commercio alle potenzialità da valorizzare per creare sviluppo (a cominciare dal volano dei Grandi eventi, ma non solo).

Non mancano poi le questioni più "quotidiane": per esempio il tema dei blocchi auto, che per gli artigiani rappresenta una spada di Damocle sui mezzi utilizzati per lavoro. Ma anche la sicurezza (con riferimento ai fatti di cronaca che a volte vedono le aziende e i loro magazzini finire nel mirino di ladri e malviventi).
Temi che il sindaco conosce bene, dati gli incontri che hanno scandito anche la campagna elettorale. E che spesso fanno rima anche con inclusione e vivibilità dei quartieri, soprattutto quelli più periferici, dove le attività produttive - anche se piccole - rappresentano un presidio importante per la collettività.

Gli industriali e un mondo dell'auto che attende il rilancio (green)

Si sono approcciati con estremo riserbo all'incontro con il primo cittadino gli esponenti del mondo dell'industria. Ma appare evidente che - sotto questo punto di vista - il vero jolly in grado di sparigliare le carte per l'economia torinese di domani (se non di oggi) fa ancora una volta rima con automobile. Stellantis, certo, ma senza dimenticare tutto l'indotto auto e quel piano di rilancio che si attende su scala nazionale. Ma che anche a livello locale deve trovare le condizioni e i presupposti per attecchire.

E poi, all'interno di questo contesto, c'è il tema della transizione ecologica: una partita che l'Europa ha fissato entro il 2035 (almeno per la produzione dei vecchi motori a combustione), ma che ha evidenti ripercussioni - anche occupazionali - nelle singole fabbriche e lungo le filiere.

Una partita in cui sarà fondamentale anche la collaborazione con il mondo della ricerca. In particolare quella portata avanti dai due atenei cittadini, da sempre perno di eccellenza dell'innovazione e del trasferimento tecnologico.

 

Massimiliano Sciullo

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