Intervento dei carabinieri ieri pomeriggio a Calizzano. Attorno alle ore 15, alcuni abitanti di via Lambertini hanno notato due persone incappucciate, col volto coperto da mascherine chirurgiche e armate di cacciavite, armeggiare nei pressi della serratura di ingresso di una casa di un uomo anziano (classe 1947) ricoverato in ospedale.
I vicini di casa hanno pensato bene di riprendere col cellulare i due soggetti intenti a forzare la porta e avvisare il 112 della Compagnia carabinieri di Cairo Montenotte. Immediato è scattato l'allarme con l'arrivo sul posto di una pattuglia della stazione di Calizzano. Qui i militari hanno sorpreso un uomo e una donna impegnati nel rovistare nelle stanze dell'appartamento.
La donna di origine romena (classe 1981), residente a Calizzano e nota alle forze dell'ordine, all'inizio si è giustificata riferendo di essere la compagna dell'inquilino della casa, di aver perso le chiavi dell'alloggio e che per recuperare alcuni affetti personali aveva chiesto in un bar vicino un cacciavite con cui forzare la porta di ingresso. Inoltre ha riferito che il presunto compagno era ricoverato dal 7 febbraio presso l'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
L'uomo invece, classe 1969, di origine calabrese, ma residente a Borghetto Santo Spirito, anch'egli noto alle forze dell'ordine, ha dichiarato di essere un amico della donna e che la stava semplicemente accompagnando.
I carabinieri nel contesto degli accertamenti tesi a verificare quanto riferito dalla donna, hanno contattato il reparto di medicina d'urgenza dell'ospedale Santa Corona appurando che effettivamente il povero anziano, che soffre di demenza senile, era stato portato qualche giorno fa al Pronto Soccorso in ambulanza dopo essere stato circa 48 ore sdraiato per terra prima di esser soccorso.
I militari - si legge nella nota - fanno sapere che sono in corso ulteriori accertamenti per meglio chiarire la dinamica di cosa possa essere successo all'anziano signore e di chi effettivamente abbia chiamato i soccorsi. In effetti, la donna arrestata aveva fatto richiesta di residenza già da un mese presso quell'abitazione, ma come confermato anche dall'amministratrice del condominio, li non è mai andata ad abitare. Inoltre, l'anziano ha sempre vissuto da solo. Non corrisponderebbe neanche al vero che la donna avesse perduto le chiavi perché non le avrebbe mai possedute.
L'immediata perquisizione condotta sugli arrestati ha permesso di recuperare il cacciavite con il quale l'uomo aveva forzato la porta d’ingresso. nonché la somma di oltre 6 mila euro, probabile provento del furto di cui la donna non ha saputo dare alcuna spiegazione.
I due arrestati sono stati tradotti in carcere, l'uomo nella casa circondariale di Genova Marassi e la donna nel penitenziario di Genova Pontedecimo, entrambi a disposizione dell'autorità giudiziaria che dovrà accertare ancora alcune circostanze poco chiare.
Il fenomeno dei furti in abitazione, soprattutto ai danni di persone anziane dell'area dell'alta Val Bormida, sta registrando negli ultimi tempi un netto aumento. L'attività messa in campo in campo dai carabinieri della stazione Calizzano è la risposta dello Stato.
Commenti