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Politica | 08 febbraio 2022, 11:32

Caos 5 Stelle: il Movimento è allo sbando anche nel Cuneese

Silvia Cina viene mandata in campo a Cuneo, ma ad oggi il simbolo del partito non è nelle disponibilità di alcuno. Antonello Portera si smarca e si candida sindaco a Savigliano come “civico”. Perché Fabiana Dadone, a fine corsa parlamentare, non scende in pista a Mondovì?

Caos 5 Stelle: il Movimento è allo sbando anche nel Cuneese

È grande la confusione sotto il cielo dei 5 Stelle.       

Quasi in contemporanea all’indicazione del candidato sindaco di Cuneo, Silvia Cina, ieri un'ordinanza del Tribunale di Napoli ha sospeso, in via cautelare, le due delibere che ridisegnavano il volto del M5S, dotandolo di un nuovo statuto e incoronando Giuseppe Conte leader del Movimento.

Una nuova udienza è prevista il 1° marzo ma tra le truppe grilline cala il gelo, perché è l'ennesima tegola che arriva dopo giorni durissimi, quelli in cui è andato in scena lo scontro, stavolta a viso aperto, tra l'ex presidente del Consiglio e Luigi Di Maio

L'ordinanza di Napoli azzera dunque tutti gli organismi apicali, quelli ridisegnati da Conte con cura, per dare il via al Movimento 2.0 che, tra fibrillazioni interne e grane giuridiche, fatica a decollare.

Quali le conseguenze? È presto per dirlo.

Certo è che per il momento non è chiaro a chi compete l’attribuzione del simbolo.

Oggi come oggi, infatti, manca una guida e il Movimento risulta totalmente decapitato.


In provincia lo sbandamento è evidente.


Ora come ora, i 5 Stelle sono presenti solo nelle amministrazioni comunali del capoluogo e a Savigliano, dove però il capogruppo consiliare, Antonello Portera, si candida a sindaco con panni civici.

È pur vero che è di Carrù il ministro delle Politiche giovanili, Fabiana Dadone, e che ad Alba c’è un consigliere regionale, Ivano Martinetti, ma nel Cuneese quel radicamento territoriale che era lecito attendersi da una forza che aveva superato anche nella Granda il 30% non c’è mai stato.


Ecco perché il prossimo appuntamento elettorale amministrativo si annuncia per i “grillini” quanto mai complicato.

Prova ne sia il fatto che a Cuneo annunciano la candidatura di un loro sindaco, ma al tempo stesso si dicono disponibili a trattare se qualcuno vorrà offrire loro qualche strapuntino.

Viene, provocatoriamente, da chiedersi: perché la ministra Dadone non si candidi sindaco a Mondovì, visto che, come da statuto, la sua parabola parlamentare e ministeriale è a fine corsa?

Sarebbe un’occasione per sparigliare i giochi in atto e per dimostrare che le Stelle sono state qualcosa di più di un… bluff.

Giampaolo Testa

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