La bomba sulle Atp Finals è arrivata ieri sera, quando il Comitato Tecnico Scientifico ha annunciato quello che nessuno si aspettava: altro che spalti pieni al 75%, le norme di sicurezza anti-Covid impongono al Pala Alpitour una presenza non superiore al 60%. Peccato che l'organizzazione, rassicurata nei giorni precedenti, avesse riaperto la vendita dei biglietti: 8.400 per ogni match invece dei 7.200 che effettivamente potranno entrare. La conclusione? Per ogni sessione, resteranno "esclusi" 1.200 tifosi.
Ieri sera a tutti quelli che avevano acquistato un tagliando per una sessione, da domani a domenica prossima, è stata mandata una mail. Lì c'era scritto di verificare se il proprio tagliando era ancora buono o se era tra quelli tagliati, indicando sul sito il numero del biglietto. Per chi ha avuto l'amara sorpresa, una piccola promessa: riceveranno il rimborso dopo il 1° dicembre, ma non potranno accedere al Palazzetto a vedere le partite.
Sui social è immediatamente scoppiata la bagarre: tra singoli utenti che si lamentavano e chi si rivolgeva direttamente ai canali ufficiali degli organizzatori. In pochi minuti è nato un gruppo Facebook per riunire tutti gli "esclusi" e in un batter d'occhio più di uno studio legale si è offerto per dare assistenza agli spettatori che si sentono truffati. C'è chi ha prenotato un hotel a Torino e ha preso ferie apposta per godersi più giorni di gare, ma resterà del tutto a secco. Ma soprattutto c'è la testimonianza di chi non capisce i criteri di esclusione. "Ci avevano detto che avrebbe escluso gli ultimi ad aver acquistato i biglietti", scrivono più utenti, "ma noi li abbiamo acquistati mesi fa e siamo stati esclusi, mentre altri li hanno acquistati a ottobre e sono dentro". L'impressione è che gli esclusi siano proprio quelli con i biglietti più vecchi, acquistati a prezzi ancora bassi e nei settori più economici, mentre ad avere il posto sicuro siano quelli che hanno speso di più.
La polemica si è subito accesa anche nella politica. "Chiediamo conto del caos biglietti che sta avvenendo in relazione alle Atp, unico nuovo evento di rilevanza che Torino possa vantare e che invece si sta trasformando in un danno per spettatori e, quindi, per la città, le sue attività economiche e pure l’immagine", ha immediatamente commentato la parlamentare torinese Augusta Montaruli (Fratelli d'Italia). "Ricevere la notizia il giorno prima di un cambio simile è inqualificabile. Oltre che la tempistica sconcerta però apprendere come l’inversione avvenga senza alcuna attenzione per la reale modalità di partecipazione del pubblico alle competizioni sportive del tennis e soprattutto dopo un’intenzione di deroga ufficialmente espressa. Con un’interrogazione parlamentare chiediamo al Governo di riferire".
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