"È vero che si è sempre fatto così, ma è giunto il momento di provare a cambiare le cose: noi dobbiamo stare nel cambiamento". È questo il messaggio che ha voluto rilanciare Stefano Lo Russo, durante l'insediamento ufficiale come sindaco a Palazzo Civico.
Con le scelte della giunta, dove sono presenti ben 4 assessori tecnici (Urbanistica, Cultura, Bilancio e Vicesindaca), ha voluto smarcarsi dalle tradizionali dinamiche politiche di spartizione. Arrivando al punto di mettere in un angolo le correnti dello stesso Partito Democratico, non concedendo ad alcune neanche un assessorato.
Priorità lavoro, giustizia sociale e Torino internazionale
"È un grande onere e responsabilità - ha detto - assumere questa carica. La sfida molto importante che ci attende è fare ripartire la città e sono tre le nostre priorità".
"La prima - ha spiegato Lo Russo - è quella di creare lavoro. Torino esce provata dalla pandemia: la massima urgenza è la ripartenza economica, che è la chiave di rilancio della città in diversi settori come cultura e manifattura".
"La seconda priorità - ha proseguito - è la giustizia sociale. A Torino ci sono disuguaglianze: la città va ricucita e bisogna fare sentire tutti protagonisti, consentire a tutti quelli che arriveranno di avere eccesso ai servizi essenziali come Anagrafi, scuole e biblioteche".
"La terza - ha proseguito - è fare tornare la vocazione internazionale della città. Dobbiamo puntare sulle infrastrutture con la Francia e la Liguria, che sono la chiave dello sviluppo. Ma dobbiamo anche essere protagonisti del cambiamento per l'emergenza climatica e ambientale, dandosi obiettivi concreti".
Ascolto, squadra tra istituzioni e innovazione
Il neosindaco ha poi sottolineato come saranno tre le grandi direttrici della sua amministrazione. "L'ascolto - ha spiegato - e il confronto con i torinesi, che devono sentirsi protagonisti delle istituzioni. L'ascolto sarà una condizione essenziale: lo metterò io in pratica, così come i miei assessori. Ascolto dei cittadini e dei corpi intermedi, che in questi anni sono stati demoliti".
"Bisogna ridare sovranità - ha aggiunto - agli organi dello stato. Il territorio può ripartire solo se si fa squadra tra istituzioni: nei prossimi giorni incontrerò prossimi giorni Cirio".
"Il terzo elemento sta nella innovazione delle idee e delle consuetudini" ha concluso Lo Russo.
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