"L'obiettivo è abolire il green pass". Lo hanno detto a gran voce i portuali di Genova che questa mattina si sono radunati davanti a palazzo San Giorgio, in attesa di un incontro con l'autorità portuale alla vigilia dell'entrata in vigore il decreto sull'obbligo di green pass sul luogo di lavoro.
La situazione nei porti italiani, in particolare Trieste, ma anche Genova, è quella al momento più vicina a esplodere. I lavoratori hanno annunciato scioperi e blocchi, che saranno confermati all'esito dell'incontro di questa mattina, se le richieste dei portuali non saranno soddisfatte.
Sul tavolo c'è la questione dei tamponi che secondo una circolare del Viminale potrebbero essere pagati dalle aziende. A Genova alcune hanno dato la propria disponibilità, altre hanno suggerito un prezzo convenzionato. Altre ancora, in particolare quelle del settore degli autotrasportatori, hanno detto che non pagheranno i tamponi perché, soprattutto i piccoli padroncini, non sarebbero in grado di sostenere i costi. C'è comunque una parte di lavoratori che ha annunciato comunque lo sciopero. "Non cadremo nel tranello del tampone gratuito", hanno annunciato.
"Quella dei tamponi gratis per tutti è una delle richieste che facciamo - evidenza Romeo, lavoratore del Porto di Genova - perché riteniamo che sia giusto come lavoratori che non venga scaricato verso di noi tutto il costo della pandemia. Il Green Pass è una cosa aberrante ed è un ulteriore strumento per pressare tutti i lavoratori, uno strumento di controllo.
Continuiamo a pensare che dopo aver lavorato sotto l'epidemia più incredibile e mai vista noi lavoratori del porto, lavoratori della logistica, lavoratori dei supermercati e lavoratori degli ospedali abbiamo portato avanti comunque il lavoro per la nazione. Ora cosa ci chiedono? Di avere un tesserino per andare a lavorare e pensiamo che sia una cosa ingiusta e fuori dal mondo.
Noi chiediamo l'abolizione del green pass, uno strumento vessatorio e di controllo dei lavoratori, chiediamo gratuiti per tutti sui posti di lavoro. Voglio anche sottolineare che noi non ci esprimiamo sul vaccino, non abbiamo pregiudizi sulle persone che si vogliono vaccinare tantomeno su quelle che non vogliono farlo.
Lasciamo libero arbitrio per il vaccino, ma riteniamo che il green pass che è uno strumento davvero inutile e che possa creare grandi problemi ai lavoratori".
Il tampone gratuito? Nessuno ha mai detto che il tampone gratuito basti, oggi valuteremo tutto ciò che verrà deciso e offerto ai lavoratori. A quel punto decideremo cosa fare".
"Noi dell'USB non siamo un partito politico che prende decisioni a caso - sottolinea Josè Nivoi, lavoratore e sindacalista USB portuale - dobbiamo difendere il mondo del lavoro. Se oggi da parte delle attività portuali non ci saranno aperture in vista della giornata di domani faremo Sindacato e come abbiamo dimostrato lo scorso 11 ottobre in Piazza.
Chiediamo i tamponi a tutti i lavoratori e a tutto il mondo del lavoro - continua - perchè nel Porto non entrano solo i dipendenti ma anche camionisti, forze dell'ordine e altre cariche professionali. Entra al Porto un mondo del lavoro che per la città di Genova è di circa 12mila lavoratori.
Quindi i tamponi vanno messi gratuiti, ci sembra un assurdo che quest'estate per la questione delle vacanze lo Stato abbia messo un'app per la Croce Rossa Italiana alla stazione di Principe con tamponi gratuiti per tutti i turisti che volevano spostarsi da una città all'altra per farsi le vacanze e un lavoratore deve pagare un tampone per andare a lavorare.
Se il green pass è una questione di sicurezza nel mondo del lavoro - conclude - bisogna ragionare in termini di sicurezza con il tampone che è lo strumento che identifica realmente se c'è un contagio o meno in ambito lavorativo".
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