Nel tardo pomeriggio del 14 maggio 2025, un’autovettura Toyota Aygo, condotta da una 42enne cittadina svizzera che, precedentemente, in territorio elvetico, si era resa autrice di gravi infrazioni alla circolazione stradale e presunte e importanti violazioni della legge penale svizzera, alle 18.45 circa ha attraversato, in contromano e con una condotta di guida molto pericolosa, il Valico Doganale di Ponte Tresa, inseguita, con i sistemi acustici e luminosi accesi, da tre veicoli della polizia ticinese: uno Cantonale e due Comunali.
La folle corsa dell’utilitaria veniva conclusa circa 800 metri dopo dalle pattuglie della Polizia elvetica inseguitrici che erano riuscite a chiudere ogni altra pericolosa via di fuga. Nella circostanza, la Toyota Aygo, che non accennava a fermarsi, ha tamponato uno dei due veicoli inseguitori. Immediatamente dopo, quando gli agenti elvetici si stavano ancora adoperando nel contenimento della donna, è intervenuta una pattuglia della Stazione Carabinieri di Ponte Tresa per tutti gli accertamenti di rito. A compimento degli atti di polizia giudiziaria e con il consenso dell’Autorità Giudiziaria, la donna è stata accompagnata al confine per essere prelevata dalle Autorità sanitarie e di polizia ticinesi. Nella tarda serata, a conclusione di tutti gli accertamenti e dell’assunzione delle fonti testimoniali, anche gli agenti della Polizia Cantonale e Comunale hanno fatto rientro in Svizzera. L’inseguimento transfrontaliero è previsto, per i Paesi aderenti, dall’art. 41 della Convenzione di Applicazione dell’Accordo di Schengen, regolamentato, tra Italia e Svizzera, dall’art 12 dell’Accordo sulla Cooperazione di Polizia e Doganale siglato il 14.10.2013. In relazione a eventuali violazioni di ordine penale e di rispetto delle convenzioni internazionali, sono ancora in corso, per la rispettiva parte di competenza della Procura della Repubblica e del C.C.P.D. di Chiasso, gli approfondimenti del caso.
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