Il Nazionale

Cronaca | 24 marzo 2021, 07:14

Prosegue al Tribunale di Cuneo il processo penale a carico del ragioniere Adriano Bruno

Un testimone: “Ho chiarito la mia posizione con il fisco. Ho aperto un mutuo per pagare a rate le multe che mi sono arrivate a mia insaputa. Mi diceva che avrebbe pensato a tutto lui”

Prosegue al Tribunale di Cuneo il processo penale a carico del ragioniere Adriano Bruno

È proseguito al Tribunale di Cuneo il procedimento penale a carico del ragioniere Adriano Bruno, il quale, a vario titolo di reato, deve rispondere di numerose presunte violazioni in materia tributaria contestategli dalla Procura. Parte offesa, l'Agenzia delle Entrate. Sono 18 le contestazioni nelle quali l'imputato, titolare dello "Studio Sistem", in qualità di tenutario della contabilità ed incaricato di adempimenti fiscali di alcune ditte cuneesi, anche in concorso con i titolari delle aziende interessate.

In quest’ottica il ragioniere avrebbe anche redatto fatture false, indicando elementi passivi fittizi e omettendo l’indicazione di elementi attivi, aumentando i costi e detraendo indebitamente l’ I.V.A. Altro reato contestatogli, al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte sui redditi e delle sanzioni amministrative per gli anni di imposta dal 2008 al 2011, è quello di aver compiuto alcuni atti fraudolenti su beni mobili e immobili in comproprietà con la compagna.

Nell’ultima udienza tenutasi sono stati ascoltati alcuni testimoni del p.m. Alberto Braghin, due ex clienti del contabile e il luogotenente della Finanza, Ignazio Coniglio, che si è occupato di svolgere le indagini relative ad alcune dichiarazioni infedeli per l’anno 2010 di un imprenditore, ex cliente dello "Studio Sistem" (presente all’udienza come teste ndr). "Esaminando i dossiers sono emersi alcuni scritti che facevano riferimento a quattro rettifiche, senza giustificazione né contabile né fiscale -ha riferito l’inquirente. Il bilancio della dichiarazione dei redditi di quell’anno riportava un utile nettamente inferiore a quello realmente percepito. Una rettifica riguardava un giroconto, un’altra abbassava le rimanenze di magazzino, un’altra ancora veniva abbassata a seconda della necessità: decidevano loro quanto indicare. L’ ultima era un bilancio che rappresentava in realtà quello effettivo. A livello di imposte avrebbe dovuto pagare in più 222mila euro”.

Presenti in aula e assistiti dai loro difensori due imprenditori, le cui posizioni legali sono già state definite. Secondo quanto dichiarato, questi si sarebbero affidati al contabile e sarebbero stati ignari degli “escamotage” messi a punti da Adriano Bruno. “Ho interrotto i rapporti con il ragioniere circa 5 anni fa -ha raccontato uno di loro- perché ho ricevuto multe a mia insaputa. Io gli portavo le carte, fra cui le multe e mi diceva che ci pensava lui. Mi ha seguito dal 2008 al 2013. Ho definito la mia posizione con il fisco, aprendo un mutuo e pagando a rate”.

Il 10 maggio il giudice Giovanni Mocci terminerà l’ascolto dei testimoni della pubblica accusa e iniziarà con quelli della difesa dell’imputato.    

CharB.

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