Una storia che va oltre il semplice bullismo e che accende un campanello d’allarme su un fenomeno più ampio di disagio e violenza giovanile. A Taggia, nelle scorse settimane, si sono verificati episodi di aggressione ai danni di studenti della scuola media “Ruffini”. Le indagini dei Carabinieri sono in corso dopo la denuncia per lesioni presentata nei confronti di un giovane maggiorenne, che avrebbe colpito violentemente un 14enne provocandogli ferite ed ecchimosi al volto. Il ragazzo è stato medicato in ospedale.
I fatti non si sono verificati nell’orario scolastico, né all’interno dell’istituto: l’aggressione più grave risale a qualche giorno fa, intorno alle 17, tre ore dopo il termine delle lezioni, e si sarebbe consumata nel campetto tra le scuole elementari e la “Ruffini”, un’area non di pertinenza scolastica. Tuttavia, il ripetersi di comportamenti violenti nella zona ha spinto diverse famiglie a rivolgersi ai militari e al Comune.
Secondo quanto raccolto, alcune vittime avrebbero subito minacce, colluttazioni e vere e proprie spedizioni punitive negli ultimi mesi, spesso da parte di un gruppo di ragazzi più grandi.
Il sindaco Conio: “Non è un caso isolato, percepiamo un aumento della violenza giovanile”. Il sindaco di Taggia Mario Conio, informato da subito dei fatti, ha richiesto un intervento urgente delle istituzioni preposte alla sicurezza. Le sue parole sono nette: “L’amministrazione sta monitorando con attenzione l’evolversi di questa problematica siccome, è corretto ammetterlo, vi è la percezione che ci sia, in generale, un aumento di atti di violenza e danneggiamento della cosa pubblica da parte di alcuni giovani.”
Prima di tutto, Conio chiarisce la responsabilità degli eventi: “Voglio sottolineare che l’ultimo episodio riportato dalle cronache, non è in alcun modo ascrivibile all’istituzione scolastica in quanto, sì avvenuto nei pressi di un plesso scolastico, ma in orario pomeridiano lontano dalla fascia oraria di attività scolastica ed educativa.”
Il Comune ha già avviato un dialogo operativo con il Prefetto: “Stiamo portando questa problematica all’attenzione di sua Eccellenza il Prefetto di Imperia, nell’ottica di una sempre maggiore collaborazione fra istituzioni, in questo delicato ambito, che permetta di coniugare la sicurezza dei cittadini, il mantenimento della cosa pubblica e, al contempo, le esigenze di svago dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze.”
Provvedimenti in fase di definizione: “Confermo che sono al vaglio una serie di misure che, nei nostri intendimenti, permetteranno di ottenere questi risultati.”
Tra disagio sociale e controllo del territorio: il nodo sicurezza giovanile. Il fenomeno — osservano fonti investigative — non sarebbe circoscritto a un singolo episodio, ma alla progressiva diffusione di comportamenti violenti tra adolescenti del territorio. L’allarme si è spostato verso i luoghi frequentati dai più giovani nel pomeriggio, dopo l’orario delle lezioni. L’obiettivo delle istituzioni non è solo prevenire episodi analoghi, ma arginare una deriva culturale che normalizza la violenza come linguaggio tra coetanei.
Carabinieri presenti all’uscita: un presidio per la tranquillità delle famiglie. Nell’immediato, i Carabinieri hanno intensificato i controlli nell’area della scuola, così da garantire maggiore protezione agli studenti e rassicurare i genitori.
La scuola non è in discussione, ma la comunità è chiamata a reagire. Un passaggio fondamentale della presa di posizione del sindaco è proprio la tutela dell’istituzione scolastica, che non può essere associata a colpe o mancanze non sue. Il problema va invece affrontato come comunità: famiglie, istituzioni, educatori.
Perché se un 14enne torna a casa con il volto tumefatto a causa di un coetaneo — e peggio ancora, di un maggiorenne — il tema non è la “zona” in cui avviene l’aggressione, ma la radice del problema.













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