Il Nazionale

Cronaca | 22 marzo 2021, 12:35

Ambulanti in protesta contro le chiusure, il Piemonte vuole supertassare i colossi del web

Oggi presidio in piazza Castello. L'assessore Marrone: "Tassare le multinazionali di internet così da poter indennizzare adeguatamente le partite IVA colpite dal lockdown"

Ambulanti in protesta contro le chiusure, il Piemonte vuole supertassare i colossi del web

"Siamo stanchi di essere considerati l'ultima ruota del carro". E' questo il grido di dolore degli oltre duecento ambulanti che questa mattina si sono di nuovo ritrovati in piazza Castello per protestare contro il divieto di lavorare imposto dalla zona rossa.

I mercatari: "Ristori al momento insufficienti"

Per i mercatari i "ristori al momento sono insufficienti, così come serve una tutela per i rinnovi delle concessioni": una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto di Torino Claudio Palomba.. Ad ascoltare le loro richieste l'assessore regionale Maurizio Marrone, che ha annunciato di voler portare in Consiglio Regionale la proposta dello scorso novembre di tassazione delle piattaforme di vendita online. 

"Se Roma - commenta l'esponente di Fratelli d'Italia - continua a prolungare le chiusure senza dare garanzie sulle tempistiche addirittura oltre Pasqua ed elargisce elemosine al posto di ristori, almeno cominci davvero a tassare le multinazionali di internet così da poter indennizzare adeguatamente le partite IVA colpite dal lockdown".

La "Web Tax Covid" di Cirio vuole alzare al 15% l'aliquota sugli acquisti online

La proposta della giunta Cirio, per difendere gli ambulanti ed il piccolo commercio,  è quella di istituire un “Web Tax Covid” che alzi l’aliquota sul fatturato degli acquisti online - ora al 3% - sino al 15%. Il disegno di legge prevede che in caso di “Zona Rossa” e negozi chiusi causa decreto, l'imposta salga al 30%. A essere colpiti dal provvedimento le aziende con un fatturato superiore a 750 milioni di euro e non inferiore a 5,5 milioni di euro sul territorio nazionale.

Una proposta che arriva nel giorno dello sciopero di 24 ore dei lavoratori di Amazon, con due ore di presidio davanti agli stabilimenti piemontesi. Ad incrociare le braccia non solo corrieri e driver, ma anche gli addetti vigilanza, mensa e pulizie. Sul tavolo, richieste che riguardano condizioni di lavoro, orari, ritmi, ma anche contratti e sicurezza.

Cinzia Gatti

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