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Politica | 23 novembre 2020, 17:35

A Torino prolungata la gratuità dei dehors: il Comune tende la mano al commercio in ginocchio

Per i bar e ristoranti dehors consentiti fino a 90 giorni dopo la fine dell’emergenza, mentre per i locali che non fanno somministrazione si arriva sino al 31 gennaio

A Torino prolungata la gratuità dei dehors: il Comune tende la mano al commercio in ginocchio

In un momento di profonda difficoltà economica, il Comune di Torino tende la mano ai commercianti: tramite una deliberazione del Consiglio comunale è stato infatti prorogato il piano straordinario di occupazione del suolo pubblico.

I dehors che hanno accompagnato i torinesi dalla scorsa primavera, rimarranno quindi su strada anche in inverno per consentire ai negozianti di ampliare la loro offerta ai clienti, risolvendo in parte il problema della capienza in luoghi chiusi. Due i piani differenti contenuti nell’atto: la proroga fino a 90 giorni dopo la fine dell’emergenza per bar e ristoranti (30 aprile 2021 al momento) e quella sino al 31 gennaio 2021 per i locali che non effettuano somministrazione come i negozi che vendono vestiti o gioielli, per esempio. Gli esercenti occuperanno quindi gratuitamente il suolo pubblico: gli basterà inviare al Comune di Torino una comunicazione tramite posta certificata (PEC).

Andando poi verso un clima sempre più freddo e rigido, ai commercianti sarà consentito installare i “funghi” a gas o elettrici per riscaldare gli spazi all’aperto. “Si tratta di un intervento importante, che testimonia la vicinanza dell’amministrazione al tessuto economico della città” afferma Andrea Russi (M5s).

Favorevole alla deliberazione, ma scettica sulla questione posti auto la consigliere Federica Scanderebech (Rinascita Torino): “Nella mozione di accompagnamento (poi bocciata) ho chiesto che venissero valutate tutte le azioni possibili che potessero essere intraprese al fine di ridurre le criticità che tale delibera intrinsecamente porta con sé, ossia quella della riduzione dei posteggi”.

“Alcune zone di Torino (es. San Salvario negli ultimi mesi avrà circa 200 posteggi in meno per via delle sperimentazioni della viabilità, non di certo per colpa di questa delibera) vedono un drastico ridimensionamento del numero dei posteggi che potrebbero essere fruiti dai consumatori e dai residenti, colpendo così diverse esigenze della collettività”, ha concluso Scanderebech.

Andrea Parisotto

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