"Continuare a guardare indietro per cercare i colpevoli non serve a nulla: bisogna guardare avanti. Solo insieme possiamo uscire da questa situazione". Così il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, su uno dei temi più caldi del momento, nella nostra regione e non solo: la pandemia da Covid.
E sul fronte della richiesta delle Regioni al Governo di portare da 21 a 5 i parametri per la "colorazione" delle Regioni: "Devono essere automatismi - dice Cirio -. Noi ora siamo potenzialmente in zona Arancione e, se al 30 novembre saremo in questa condizione, potremmo uscire dalla zona Rossa. L'indice Rt di contagio era 2.16 e ora è 1.37, l'aumento di ricoveri quotidiano è sceso da 215 a 60 e la pressione sui pronto soccorso è diminuita di almeno un terzo negli ultimi 15 giorni, mentre il virus, che raddoppiava i positivi in 6 giorni, ora ne impiega 10".
"Serve però un meccanismo più facilmente comprensibile dall'opinione pubblica, ovviamente fatto su convinzioni scientifiche e mediche, ma che sia accessibile per le persone - prosegue il governatore -. Ci rendiamo disponibili per individuare un meccanismo che ne semplifichi la valutazione da parte delle persone". Ma la guardia deve restare molto alta, facendo tesoro degli errori del passato. "Vogliamo vivere il Natale in maniera normale, ma se pensiamo che possa essere vissuto come quest'estate, allora non ne usciremo. Servono rigore e prudenza".
“‘Non commettiamo a Natale gli stessi errori di questa estate’, spero che il Presidente Cirio stia parlando soprattutto a sé stesso", ha commentato Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Piemonte. "Attualmente ci sono 68.252 persone in isolamento fiduciario in Piemonte, tutti i loro conviventi sono stati contattatati dai Sisp? Se vogliamo che il Piemonte non sia rosso come Babbo Natale, serve soprattutto ritornare a tracciare i focolai e impedire che il virus si propaghi in maniera incontrollata”.
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