Un miliardo per il Piemonte, di cui 300 milioni subito per ripristinare i luoghi dell’alluvione e garantire la sicurezza delle persone. Sono queste le richiesta avanzate dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio al ministro dell’Interno Lamorgese, durante l’incontro avvenuto ieri mattina a Roma.
“Abbiamo approfondito gli elenchi arrivati, sono sessanta su 120 Comuni colpiti dal maltempo. Noi stimiamo che per le opere di somma urgenza siano necessari circa 300 milioni di euro: intendiamo ripristinare i luoghi per garantire la sicurezza delle persone”, ha spiegato il presidente. Quello che Cirio ha ribadito con forza è la necessità di interventi risolutivi e non di toppe che portino ad altri problemi tra qualche anno: “Se c’è una cosa che ho imparato in questi giorni, visitando i luoghi dell’alluvione, è che l’acqua continua a uscire dov’è sempre uscita. Sono stati fatti tanti rappezzi ma non interventi definitivi: dobbiamo trasformare questo problema in un’opportunità”. “La natura va rispettata ma bisogna investire con soluzioni che risolvano i problemi per sempre: non possiamo pretendere che la gente viva e lavori in montagna se ogni 4/5 anni ci sono questi problemi”, ha spiegato il presidente della Regione.
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Cirio ha poi delineato gli step necessari per far arrivare le risorse indispensabili al Piemonte: “Il meccanismo prevede che vi sia una delibera del Consiglio dei ministri che dichiarando lo stato di emergenza stanzi le risorse necessarie e nomino un commissario che possa prendere procedure speciali e rapide per il pronto intervento”. Secondo il Governatore del Piemonte, due sono le questioni più spinose da risolvere una volta per tutte: il Tenda e il ponte di Romagnano Sesia: “Stimiamo siano necessari altri 300 milioni di euro, più i privati. A oggi la stima, fatta con il metodo sabaudo del criterio oggettivo, si aggira sul miliardo di euro”.
Un focus particolare poi sul Tenda, distrutto nella parte francese e snodo importantissimo tra la Liguria, il Piemonte e la Francia: “Il Tenda è il problema più delicato perché investe la Francia, il Piemonte e la Liguria. Ho chiesto la nomina del commissario straordinario, come avevo già fatto per le grandi opere. Oggi è imprescindibile, non possiamo attendere un minuto in più: il Tenda ha necessità di riaprire in fretta, di andare avanti con i lavori”.
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