Ricevuta per conoscenza la richiesta avanzata dal ministero della Giustizia alla Regione Piemonte inerente l’accertamento e conformità urbanistica perl’ampliamento della Casa di Reclusione di Asti al fine di realizzare un ulteriore padiglione detentivo da 120 posti, il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore alle Politiche Sociali Mariangela Cotto si sono detti “sgomenti”, appellandosi al presidente Cirio per sottoporgli alcune perplessità.
Una prima criticità, legata soprattutto ai recenti avvenimenti atmosferici eccezionali, è rappresentata dall’eccessiva vicinanza, pari a circa un chilometro, della sede carceraria dal fiume Tanaro che spesso a causa delle abbondanti precipitazioni è a rischio esondazioni.
Inoltre, sostengono ancora sindaco e assessore, l’implementazione di un nuovo padiglione carcerario sul territorio astigiano creerebbe notevoli difficoltà nell’attuazione dei percorsi di integrazione socio-lavorativa degli ex detenuti nei progetti di occupazione e abitazione, in quanto il tessuto sociale è già sottoposto a pressioni dettate da un crescente disagio sociale che sta coinvolgendo numerosi nuclei famigliari del territorio.
Ragioni che, nell’attesa di una risposta del presidente Cirio, sindaco e assessore ritengono veri e propri impedimenti all’ampliamento richiesto.
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