Il Nazionale

Politica | 01 luglio 2020, 16:03

Sanremo: Isaia (Lega) entra in consiglio, ma Albarelli (Liguria Popolare) aveva già firmato, si complica la sostituzione del dimissionario Tommasini

A rimetterci potrebbe essere l’intera assise che, per riprendere i lavori, dovrà attendere la risoluzione dell’intricata vicenda

Sanremo: Isaia (Lega) entra in consiglio, ma Albarelli (Liguria Popolare) aveva già firmato, si complica la sostituzione del dimissionario Tommasini

Si complica non poco la vicenda relativa alla sostituzione del consigliere comunale dimissionario Sergio Tommasini (Liguria Popolare). Nelle scorse ore è stato ufficializzato l’ingresso al suo posto di Stefano Isaia (Lega), primo dei non eletti all'interno della lista che ha ottenuto il maggior numero di preferenze alle scorse elezioni comunali.

Se da un lato Tommasini ha già annunciato di voler adire le vie legali per farsi giustizia (leggi la notizia cliccando QUI), la posizione di Monica Albarelli è senza dubbio più complessa rispetto a quella dell’ex candidato sindaco. Dopo l’annuncio delle dimissioni da parte di Tommasini, la rappresentane di Liguria Popolare a subito attivato le procedure per mettere nero su bianco il suo ingresso in consiglio comunale con tanto di visita in Comune per incontrare il presidente del consiglio comunale Alessandro Il Grande e per mettere tutte le firme necessarie sui documenti ufficiali per il suo ingresso in assise. Al momento è a tutti gli effetti un consigliere comunale. Documenti che, però, ora andranno totalmente revocati.

Una procedura burocratica non certo semplice e quasi del tutto inedita a Palazzo Bellevue. Se tra le parti in causa ci fosse qualcuno intenzionato a presentare ricorsi, di certo l'attività del consiglio comunale rischierebbe un serio rallentamento. E noto, infatti, come tempi dei ricorsi e di tutte le procedure ad essi legati siano a dir poco macchinosi. La speranza è che si possa trovare al più presto una soluzione che metta d'accordo le parti in modo da far riprendere il prima possibile il lavoro del consiglio.

Pietro Zampedroni

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