Il Coronavirus è arrivato in Piemonte. Il primo contagiato è un 40enne residente a Torino, sposato con due figli di 8 e 10 anni, che nei giorni scorsi è entrato in contatto con il "ceppo" lombardo. L'uomo lavora, infatti, in una ditta di Cesano Boscone, in provincia di Milano, ed è collega di due persone attualmente ricoverate in Lombardia.
L'uomo si trova adesso in un reparto "isolato" dell'ospedale Amedeo di Savoia, ha un po' di febbre, ma la sue condizioni di salute sono buone. Ai familiari e agli infermieri dell'ambulanza che lo hanno soccorso sono state applicate le misure di prevenzione previste dal protocollo.
Da quanto si apprende da fonti mediche, il 40enne ha accusato i primi sintomi giovedí mattina, una leggera tosse a cui ha fatto seguito una febbre moderata. Il giorno prima aveva giocato a pallacanestro con alcuni amici, che saranno anche loro sottoposti al test. Il ricovero è avvenuto stamattina.
In Piemonte sarebbero quindici le persone che potrebbero avere contratto il virus e solo il responso del tampone potrà chiarire la situazione.
Intanto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha convocato l'Unità di crisi al Centro regionale della Protezione civile. Oltre a Cirio, fra gli altri, sono presenti la sindaca di Torino Chiara Appendino, il prefetto Claudio Palomba, il questore Giuseppe De Matteis e il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Rizzo.
"Ogni decisione verrà presa dopo le 18", ha detto Appendino. Cirio ha lanciato un messaggio ai cittadini: "Evitate i pronto soccorso e, qualora si manifestassero i sintomi, contattate il 118, con un'ambulanza che arriverà direttamente a casa. A breve saranno a disposizione dei macchinari che consentono di dimezzare i tempi per la diagnosi, con i risultati che si avranno tre ore anzichè sei".
Intanto i rettori dei tre atenei starebbero valutando se chiudere le Università in Piemonte proprio alla luce delle evoluzioni del caso Coronavirus.
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