“Il cibo è al centro del dibattito mondiale. I grandi temi dell'alimentazione oggi sono l'accesso al cibo, con una popolazione che supererà i 10 miliardi entro i prossimi 60 anni, la sostenibilità del cibo e la comunicazione. Centrale è infatti il lavoro dei giornalisti: in un'epoca di masterchef e programmi tv che presentano il cibo come uno show, serve un'informazione critica e di qualità, che tratti il tema a tutto tondo”. Così la sindaca di Torino Chiara Appendino ha aperto stamattina il Festival del Giornalismo Alimentare, in programma a Lingotto per tre giorni. Quella di Appendino per una dieta sana e consapevole, contro l'obesità e gli sprechi, è una battaglia che dura da anni ed era stata al centro anche della sua campagna elettorale.
Il programma del Festival prevede eventi, dibattiti, panel, laboratori e press tour sul tema della comunicazione alimentare. Al centro di tutto, la lotta allo spreco. Spiega il direttore Massimiliano Borgia: “Quest'anno il Festival vuole fare un gesto concreto: da qui parte una petizione per rendere obbligatoria nei ristoranti la food bag, una scatola da consegnare ai clienti per portare a casa il cibo avanzato. Qui ne forniamo una a tutti i partecipanti e dentro ci sarà un decalogo dei buoni comportamenti per conservare il cibo”.
Nei 35 panel del Festival non si parlerà comunque solo di questo: ci sarà un panel sul Food Delivery e uno sulle pratiche commerciali sleali e criminali nella filiera agricola, con l’ex-magistrato Gian Carlo Caselli. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna discuterà delle condizioni del giornalismo in Europa, mentre il critico mascherato Valerio Massimo Visintin parlerà del ruolo della critica gastronomica. Attesa anche per chef Rubio, che racconterà le sue esperienze con progetti umanitari in Cisgiordania.
“Il Festival è un momento importante per far conoscere anche a chi non è di Torino le eccellenze del nostro territorio”, ha concluso, nel panel inaugurale, il segretario generale della Camera di Commercio di Torino, Guido Bolatto. “La crescita di Torino come capitale del cibo negli ultimi anni è stata esonenziale. I Maestri del Gusto sono ormai più di 200, i vini doc del territorio oltre 120”.
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