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Eventi e Turismo | 19 ottobre 2025, 08:00

Luca Pappagallo sceglie Genova per la prima nazionale del suo nuovo libro: "La cucina Ligure è semplice e intelligente"

Lo chef e 'cuciniere curioso' presenterà martedì 21 ottobre al Grand Hotel Savoia 'La magia dei sapori di casa': "Nella cucina locale si riesce a tirare fuori il meglio utilizzando pochi ingredienti o il minimo essenziale. E poi ci sono piatti sublimi, come il capponmagro, lo zimino e lo stoccafisso alla genovese"

Luca Pappagallo sceglie Genova per la prima nazionale del suo nuovo libro: "La cucina Ligure è semplice e intelligente"

Genova accoglie in prima nazionale Luca Pappagallo, noto chef televisivo (e non solo) e “cuciniere curioso” autore di oltre 350.000 copie vendute, per la presentazione del suo nuovo libro La magia dei sapori di casa. Martedì 21 ottobre, alle 18,00, il Salone Congressi del Grand Hotel Savoia (Via Arsenale di Terra, 5, zona Stazione Principe) diventerà il palcoscenico di un viaggio tra ricette della tradizione, storie di famiglia, sapori autentici e tanta passione.

E la scelta di Genova non è assolutamente casuale. Pappagallo racconta che negli ultimi tre anni la città era rimasta fuori dal giro delle presentazioni a causa di diverse difficoltà e che, alla fine, hanno deciso di organizzare il tour proprio qui: “La Liguria ha sempre risposto molto bene con i miei libri, è una delle regioni che acquista più volentieri il libro e questa è una cosa che mi dà estrema soddisfazione. E poi Genova, negli ultimi tre anni, è rimasta fuori dal giro di presentazioni per diverse difficoltà e alla fin fine ci siamo detti: vediamo di organizzarlo noi, e così è stato. Abbiamo deciso di far partire proprio da Genova il tour". 

Luca Pappagallo si definisce un “cuciniere curioso” più che uno chef, una distinzione che racconta il suo approccio alla cucina e alla tradizione casalinga: “Questa divisione è per rispetto di chi fa il lavoro all’interno della ristorazione: loro hanno un mandato, quello di riprodurre sempre in modo perfetto e accogliere le persone, mentre io sono quello che cucina in casa. Faccio una battuta, che credo abbia vissuto anche te: sicuramente avrai mangiato tantissime volte gli stessi piatti, eppure ci sono volte in cui si dice ‘com’è venuto buono questa volta, non è mai venuto’ oppure ‘l’altra volta era più buono’; questo perché la cucina fatta in casa, dove non si cerca la perfezione, la prepari perché lo fai per il bene degli altri. Inoltre, a casa noi non abbiamo bisogno di fare presentazioni scintillanti: da noi funziona più la sostanza e la forma è un accessorio, mentre in un ristorante la forma ha la sua importanza. In casa si usano prodotti diversi; quante sono le ricette meravigliose, quelle ‘svuotafrigo’, dove hai tanti ingredienti e ti chiedi che fare. Ecco, io rappresento questo mondo qui". 

Il libro racconta una cucina fatta di ricordi, profumi e storie familiari, e per Pappagallo oggi più che mai è fondamentale preservare il valore affettivo e artigianale del cucinare: “Non è solo importante questo, è assolutamente essenziale. Oggi bisogna considerare che prima, in base a ciò che è successo a me e ad altri miei coetanei, hanno vissuto una struttura familiare in cui i nonni erano presenti, che facevano da mangiare, erano il centro della famiglia e in qualche modo portavano avanti le ricette. Oggi i nonni, però, non sono più quelli di una volta e faccio un esempio: io andavo dalla mia nonna a mangiare, i miei figli no, perché lavorava, come tante nonne oggi. Quindi cambiando questa struttura credo che poi sia un dovere da parte di chi vuole portare avanti le tradizioni, familiari o di uso del cibo, farlo. Io faccio un po’ questo: parto prendendo spunto da ciò che succedeva a casa mia, e poi raccogliendo le testimonianze delle persone durante i miei giri". 

Per Pappagallo, la cucina ligure è un esempio di semplicità e intelligenza: “È una cucina semplice e intelligente, intelligente nel senso che, come spesso succede nelle cucine tradizionali regionali italiane, si riesce a tirare fuori il meglio utilizzando pochissimi ingredienti o il minimo che può servire. E poi ci sono piatti sublimi come il capponmagro, che è favoloso. Tra le cucine tradizionali, è forse tra quelle misconosciute, perché alla fine, se ad una persona qualunque parli della cucina ligure, ti parlano del pesto: è eccellente, ma è un po’ riduttivo che tutta la cucina si fermi solo a questo. Io sono un appassionato dello Zimino, che ha declinazioni differenti: in Toscana, seppur con lo stesso nome, è diverso, a Sassari addirittura è fatto con il quinto quarto". 

Durante la presentazione genovese, lo chef realizzerà dal vivo una delle ricette del libro, mostrando come si possa cucinare in modo semplice e gustoso: “Allora, sicuramente un rapporto diretto con la cucina genovese non sarà presente nel piatto presentato, e quello che farò sarà cucinare un piatto lontanissimo che parla di un’isola siciliana, ma che ci lega a Genova: pochi ingredienti, buoni e che si combinano semplicemente. Mostrerò come si può cucinare in modo semplice e, la cosa più interessante, la farò assaggiare. Una volta che si cucina, bisogna assaggiare". 

Tra i piatti genovesi che considera un 'must', Pappagallo cita: “Beh, soprattutto il capponmagro per la bellezza, è uno dei piatti più belli che si possa fare, poi sicuramente lo Zimino perché per me è qualcosa di fantastico e poi c’è lo stoccafisso alla genovese". 

Partner dell’evento è CNA Liguria, che con il marchio “CNA Cucina Liguria e dintorni” promuove le imprese artigiane della filiera gastronomica, creando un legame virtuoso tra territorio, tradizione e innovazione.

Federico Antonopulo

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