Si erano impossessati di un'area demaniale e l'avevano trasformata in una discarica in cui gettare a loro piacimento scarti edili e altri rifiuti, utilizzando camion e ruspe per gestire e spianare inerti di ogni genere, tra cui lastre di eternit e altri rifiuti classificati come potenzialmente pericolosi. Il tutto a un centinaio di metri dal fiume Tresa, in un'area tutelata paesaggistica di circa tre ettari nel territorio di Cadegliano Viconago, al confine con la Svizzera.
Un'area protetta dagli alberi e nascosta da sguardi indiscreti. A mettere fine a un'attività che durava almeno da nove mesi - le indagini sono scattate lo scorso aprile - sono stati i carabinieri del Nucleo Forestale della provincia di Varese, guidati dal maggiore Fabio Scordo, che all'alba di oggi hanno fatto scattare un blitz sequestrando la discarica abusiva e denunciando otto persone. Nelle operazioni sono stati impegnati in tutto una cinquantina di militari: oltre ai Forestali, sono entrati in azione che i carabinieri della Compagnia di Luino insieme alle unità cinofile e agli elicotteri dell'Arma.
Ancora da quantificare quanti rifiuti fossero accatastati all'interno: gli inquirenti ipotizzano, ma è solo una prima stima, migliaia di metri di cubi di materiale, proveniente da cantieri, e gettati nell'area. La discarica abusiva, il cui ingresso era stato delimitato con un cancello munito di lucchetto, era decisamente frequentata. Lo scorso novembre, le indagini dei militari hanno permesso di documentare 43 operazioni di scarico in appena 23 giorni.
Una volta all'interno i rifiuti di varia tipologia (principalmente detriti, terre e rocce da scavo e rifiuti vegetali) provenienti da cantieri edili veniva gettati in una valle e poi spianati per fare spazio a nuovi arrivi. I carabinieri hanno trovato all'interno, tra gli scarti edili, anche eternit, bombole del gas, rottami di auto e pneumatici. Non solo: nell'area venivano tenuti anche due cani, dei cavalli e 17 maiali, che ora dopo i controlli veterinari verranno affidati a strutture spacializzate.
Attraverso le indagini coordinate dalla Procura Della Repubblica di Varese sono otto le persone denunciate, che ora dovranno rispondere di scarico e gestione illecita di rifiuti e alterazione delle risorse ambientali: sei sono cittadini italiani, gli altri due stranieri, tutti residenti in provincia di Varese. Sono in corso ulteriori accertamenti per capire se anche altre persone si servissero di queste discarica per liberarsi di scarti edilizi e altri materiali.
Le indagini sono durate circa nove mesi e sono state condotte dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Forestale e Agroalimentare di Varese e delle Stazioni Carabinieri Forestali di Cunardo, Luino ed Arcisate, in operazione congiunta con il Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Luino.
La realizzazione della discarica abusiva all’interno di un area tutela paesaggisticamente dal Codice dei Beni Culturali comporta la configurazione anche del reato di deturpazione di bellezze naturali. Inoltre, poiché periodicamente i gestori della discarica spianavano con delle ruspe per far posto ad altri rifiuti, non possono escludersi ulteriori reati ambientali qualora in seguito si accertasse la presenza di un ingente quantitativo di rifiuti ed una compromissione o deterioramento significativo del suolo o del sottosuolo.
Tutte le persone coinvolte sono state denunciate all’autorità giudiziaria per impedire la prosecuzione dell’attività criminosa, oltre all’area sono stati sequestrati i veicoli utilizzati e tutto ciò che si trova all’interno, compresi gli animali. All’operazione di sequestro hanno collaborato la Compagnia dei carabinieri di Luino, il Nucleo Cinofili carabinieri di Casatenovo e un elicottero del 2° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Orio Al Serio.
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