Il Nazionale

Cronaca | 18 novembre 2025, 11:55

Benzina in cambio di voti? Udienza aprile per Elisa Tarasco e il marito Gabriele Genre

Dopo la denuncia di "Report" la coppia rinviata a giudizio in tribunale a Cuneo con l'accusa di corruzione elettorale. Indagato anche Luciano Mobiglia, imprenditore di Crissolo che in un’intervista dichiarò di aver accettato 50 euro

Benzina in cambio di voti? Udienza aprile per Elisa Tarasco e il marito Gabriele Genre

Si celebrerà nel prossimo aprile l’udienza predibattimentale a carico di Elisa Tarasco e Gabriele Genre, prima iscritti nel registro degli indagati e poi rinviati a giudizio in Tribunale a Cuneo per corruzione elettorale.  La vicenda prende le mosse da un presunto scambio di buoni benzina in cambio di voti per le ultime elezioni regionali.

La Procura sta procedendo per il reato di cui all'art. 86 del Dpr n. 570/1960 che punisce "chiunque che, per ottenere, a proprio o altrui vantaggio, la firma per una dichiarazione di presentazione di candidatura, il voto elettorale o l'astensione, dà, offre o promette qualunque utilità a uno o più elettori, o per accordo con essi, ad altre persone". Alla stessa pena, prevede il decreto, soggiace anche l'elettore che "per dare o negare la firma o il voto, ha accettato offerte o promesse". 
Un reato, dunque, che punisce sia chi corrompe che ci si fa corrompere. 

Per questo è indagato anche Luciano Mobiglia, ex allevatore che oggi gestisce un bed and breakfast. Nel dicembre scorso l’imprenditore aveva rilasciato un’intervista al quotidiano "La Stampa". In quel video l’uomo aveva raccontato di aver incontrato i due coniugi in piazza a Crissolo e che sarebbe stato fermato da "Gabriele per fare due parole". “Mi ha chiesto il voto - aveva detto Mobiglia al microfono - ha insistito e mi ha dato 'sti 50 euro e io non li ho buttati via”. E poi ancora: “Ha insistito e mi ha dato 'sti 50. Per aiutare Elisa nei voti (…)”. “I buoni benzina non li ho presi - aveva ancora aggiunto - perché non ho la patente". 

Ad aver portato alla luce la vicenda era stata la trasmissione di RaiTre "Report".  Nella puntata di domenica 17 novembre 2024 aveva mandato in onda un servizio dal titolo “Il pieno del voti", col quale il programma di inchiesta avrebbe voluto fare chiarezza su quanto accaduto nel paesino della Valle Po alla vigila delle ultime elezioni regionali, cui la Tarasco era candidata nella cinquina di nomi cuneesi in lizza per Fratelli d’Italia.

Ad avanzare l’ipotesi poi divenuta oggetto di indagine la testimonianza di  Kanti Fadelli e Diego Brezzo (nella foto sotto), due coniugi residenti a Crissolo. Di fronte alle telecamere di "Report" Fadelli raccontato che il 4 giugno dell’anno scorso, presso il suo stand elettorale, la candidata Tarasco le avrebbe consegnato una busta contenente santini elettorali e due buoni benzina da 50 euro l’uno, da spendere in tre distributori della zona, intestati alla Sipre, azienda che fa capo alla ditta di proprietà di Gabriele Genre, marito della stessa Tarasco. Insieme a quella col suo nome, Kanti avrebbe intravisto altre buste simili. "Mi ha detto: 'Ci aiutiamo tra noi, che siamo della valle", aveva dichiarato la donna in trasmissione, riportando quelle che secondo lei sarebbero state le parole della candidata.

La Tarasco, assistita dall’avvocato saluzzese Chiaffredo Peirone, in una replica in forma scritta alla trasmissione, aveva dichiarato che quella consegna di buoni, non fosse assolutamente collegata alla campagna elettorale: “È stato un gesto di amicizia nei confronti di una famiglia del nostro paese - aveva spiegato - alla stessa stregua di due bottiglie di buon vino. Tengo a precisare inoltre  – proseguiva il messaggio – che ho sostenuto la campagna elettorale rendicontando a norma di legge tutte le spese, che sono state inviate agli uffici di competenza per un totale di circa 30mila euro”.

Ma allora perché quei buoni intestati alla Sipre? "Un omaggio alla Fandelli in quanto ex dipendente di Genre", si erano giustificati gli indagati. Ma, sempre secondo la trasmissione Report, la donna avrebbe però concluso il suo rapporto di lavoro già nel 2022.

Quanto alle scelte processuali da parte della difesa, l'avvocato Chiaffredo Peirone non si sbilancia, raccomandando prudenza: "Valuteremo il da farsi in sede di udienza predibattimentale", dice. 

CharB.

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