Le ultime notizie parlano di gennaio 2020. Cioè di questi giorni. Se l’impegno sarà rispettato, dovrebbero partire a brevissimo i lavori per la riqualificazione della piscina ‘Mameli’ di Voltri, un impianto attesissimo nella delegazione e a cui i cittadini sono molto legati.
Da tempo si è in fermento per questo intervento di ripristino di un complesso sportivo che ha fatto la storia: ormai i cittadini hanno imparato a convivere con un vero e proprio cratere, a pochi metri dalle loro abitazioni, dietro la passeggiata a mare e nel cuore della zona, ma non si sono mai arresi a questo degrado né, pienamente a ragione, l’hanno mai voluto digerire.
C’è moltissima attenzione, su questo fronte, e i voltresi stanno con l’orologio in una mano e il calendario nell’altra. Guai se l’impegno di gennaio 2020 non dovesse essere rispettato. Da queste parti, la cosa verrebbe vissuta molto più che come una beffa.
Ad ogni modo, anche per ‘rinfrescare’ la memoria agli amministratori locali, sabato mattina, alle ore 11, è stato organizzato un sit-in pacifico, anzi si potrebbe dire quasi ‘goliardico’, anche se per uno scopo serissimo, proprio al di fuori della piscina ‘Mameli’, ovvero del suo scheletro.
L’iniziativa parte da Paolo Ragosa, che tutti conoscono nell’ambiente della pallanuoto, per esser stato un famoso giocatore sia della Mameli che della Fiat Sisport Ricambi, della R.N. Bogliasco, Pro Recco, Arenzano e Biella. Già allenatore nella Rari Nantes Imperia, e oggi team manager del settore femminile, da giocatore Ragosa ha vinto tutto: titoli italiani, titoli europei, coppe di Lega. Inoltre, ha toccato le duecento presenze con la maglia della Nazionale, trionfando nei Mondiali del 1978 a Berlino Ovest, per la prima volta nella storia della pallanuoto italiana, e partecipando alle Olimpiadi di Mosca nel 1980, ai Mondiali di Guayaquil nel 1982 e agli Europei di Roma nel 1983. Una vera istituzione, insomma.
Ragosa fa presente di essersi mosso “come un cittadino qualsiasi”, ma il fatto è che Ragosa non è esattamente un cittadino qualsiasi. Perché la sua carriera parla da sola e il suo attaccamento alla ‘Mameli’ altrettanto.
“Ci teniamo moltissimo a questa riqualificazione - afferma - per questo, anche un po’ scherzosamente, ho organizzato questa mattinata tra amici. Parleremo di sport, parleremo di Voltri e della nostra piscina, ma soprattutto vogliamo lanciare il messaggio: noi siamo vigili e attenti, fate iniziare questi benedetti lavori, come ci avete promesso. La demolizione è stata completata da un pezzo, i finanziamenti ci sono, il progetto pure ed è stato presentato. È ora di partire, se lo merita la delegazione e tutta la città”.
Siamo al 9 gennaio, non si può certo parlare di ritardi, ma è giusto mettere pressione, anche se in maniera amichevole, senza protestare né tanto meno mugugnare. Negli ultimi giorni da assessore comunale ai Lavori Pubblici, lo scorso settembre, Paolo Fanghella aveva assicurato: “Si partirà con il cantiere a gennaio. Sarà un impianto moderno, senza barriere architettoniche, con una vasca di 33 metri e con circa mille e ottocento posti a sedere”.
L’appalto è di 4,4 milioni di euro complessivi, di cui 3,240 provenienti dal Patto per Genova siglato tra la precedente amministrazione del sindaco Marco Doria e l’ex premier Matteo Renzi, mentre la restante parte è a carico del Comune di Genova.
Il bando per la progettazione e l’esecuzione è stato pubblicato sul sito del Comune. L’appalto è suddiviso in lotti e ha un importo complessivo di 3.855.000 euro, di cui: 55.513,87 euro per la progettazione esecutiva, compreso il compenso relativo al coordinatore della sicurezza in fase di progettazione; 3.799.486,13 euro per l’esecuzione dei lavori, comprensivo di 86.044 euro per oneri della sicurezza e 23.792,13 euro per l’esecuzione di lavorazioni in economia, entrambi non soggetti a ribasso.
L’importo sul quale opererà il ribasso è pari a 3.745.163,87 euro (tutte cifre al netto dell’Iva). I lavori saranno realizzati a corpo e il costo per la sola manodopera è stimato in 1.518.240,77 euro. Il termine per l’esecuzione e la consegna dei lavori è fissato in “730 giorni naturali, successivi e continui decorrenti dalla data del verbale di consegna lavori”.
“Salvo intoppi o ricorsi - si era impegnato Fanghella - ci vorranno circa due anni di lavori, poi si farà un altro bando per la gestione. Si tratta di un impianto con una storia importante soprattutto per chi ama la pallanuoto e servirà a fare del ponente cittadino una zona sempre più attrattiva per il turismo sportivo”.
La ‘Mameli’ fu costruita nel 1954 e chiusa nel 2013, dopo numerosi problemi di gestione e messa in sicurezza legati anche alla presenza di amianto. È stata demolita nei mesi scorsi. Il progetto preliminare complessivo dell’intervento di rifunzionalizzazione (lotto n. 1 e lotto n. 2) risale alla precedente amministrazione, alla data del 30 ottobre 2014. A seguire, la deliberazione della giunta comunale del 7 aprile 2016, con il parere favorevole definitivo al progetto. Poi, lo stanziamento del piano triennale dei lavori pubblici 2016/2018, quindi il Patto per Genova. L’amministrazione Bucci, con Fanghella assessore, è riuscita a chiudere il cerchio, mantenendo la parte di stanziamento comunale che consentirà di terminare il lavoro.
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