Il Nazionale

Cronaca | 08 gennaio 2020, 20:15

Inquinamento, l'Ispra non ha dubbi: in Piemonte, dal 2005 al 2015, più emissioni dai riscaldamenti che dal trasporto su strada

I dati relativi alla decade presa in esame non lasciano spazio all'immaginazione: le caldaie inquinano molto di più di tutte le altre fonti

Inquinamento, l'Ispra non ha dubbi: in Piemonte, dal 2005 al 2015, più emissioni dai riscaldamenti che dal trasporto su strada

Il 2020, per diverse città italiane tra cui il nostro capoluogo regionale, inizia all’insegna del blocco dei veicoli maggiormente inquinanti e con la presa d’atto del fatto che in molti centri abitati dell’intero paese il livello di Pm10 rilevato supera i 50 microgrammi a metro cubo che individuano il livello consentito.

Ma la colpa è davvero del trasporto su strada? Parrebbe, in effetti, di no.

Il rapporto sull’ambiente urbano dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha messo a confronto i dati rilevati nel 2005 e nel 2015 relativi al tonnellaggio di emissioni inquinanti derivanti da alcune fonti diverse, arrivando a sottolineare senza particolari dubbi come i principali responsabili siano i sistemi di riscaldamento.

Nei dieci anni presi in esame, infatti, appare chiaro come il trasporto su strada abbia ridotto di circa il 50% le proprie emissioni mentre i riscaldamenti le hanno aumentate di una quota più o meno identica.

Il portale Infodata de IlSole24Ore ha realizzato un grafico relativo ai dati di Ispra, in cui è possibile navigare scegliendo la regione e il capoluogo di maggiore interesse.

Appare così chiaro che in Piemonte, dal 2005 al 2015, le emissioni derivanti dall’agricoltura siano passate da 1.249 a 888 (-361), quelle relative ai rifiuti da 447 a 427 (-20), quelle relative all’industria da 12.773 a 5.541 (-7.232), quelle relative al trasporto su strada da 12.943 a 6.729 (-6214) e gli altri trasporti da 3.856 a 1.365 (-2491). Le emissioni da riscaldamento, invece, hanno subito una seria impennata: da 14.405 a 21.762 tonnellate (+7.357).

Insomma: ben vengano gli stop al trasporto stradale ma sembra sempre più necessario spostare l’attenzione anche “nelle case degli italiani”.

Simone Giraudi

Commenti