“Chiediamo un impegno della sindaca a recarsi sul territorio e a spiegare alla cittadinanza che cosa sta succedendo. Negli ultimi mesi c’è stata un’inerzia totale”. Con una serie di domande e un richiamo alla necessità di trasparenza, il consigliere Pietro Piciocchi ha presentato in aula l’ordine del giorno sullo stato del progetto di riqualificazione urbana legato all’ultimo miglio del Terzo Valico. Il Consiglio Comunale lo ha approvato all’unanimità, con 37 voti favorevoli e applausi della minoranza.
Il documento, integrato da due emendamenti, uno del consigliere Francesco Maresca e uno della consigliera Martina Caputo, votato impegna la sindaca e la giunta a convocare un’assemblea cittadina con la partecipazione diretta della prima cittadina per illustrare lo stato del progetto, il cronoprogramma, l'utilizzo dei fondi e lo stato degli indennizzi; e convocare una commissione consiliare dedicata; a garantire continuità amministrativa al progetto, assicurando partecipazione, trasparenza e tempistiche certe; ad aprire un tavolo con tutte le autorità competenti, in particolare Autorità di Sistema Portuale, per monitorare il nodo ferroviario e il Terzo Valico, snodi strategici per la città.
Piciocchi, durante il suo intervento, ha ricordato che l’assemblea pubblica organizzata lo scorso 7 novembre dal Comitato Liberi Cittadini di Certosa “è stata la prima occasione, dopo mesi, per discuterne”, e che “i cittadini attendono risposte”.
Nel suo intervento, il consigliere ha richiamato anche l’impegno assunto ieri in Prefettura da sindaca e presidente della Regione: avvio entro gennaio dei pagamenti degli indennizzi relativi alla fascia 0–30 metri. “È un primo passo importante, ma ora servono risposte concrete: chi definirà l’ammontare degli indennizzi? In quale contesto e con quali competenze? E ancora: come si potranno quantificare gli indennizzi se alcune verifiche sono ancora subordinate e non completate?” Altre domande riguardano l’organizzazione interna del progetto: “Non è stato rinnovato il mandato all’architetto che coordinava l’intervento: chi sta guidando oggi un processo così complesso? E che ne è del progetto del liceo, del parco e degli interventi già previsti nel masterplan?”.
“Trovo imbarazzante che oggi vi presentiate con questo ordine del giorno” replica la consigliera Martina Caputo, che ha sottolineato come la precedente amministrazione, di cui Piciocchi era prima vicesindaco e poi sindaco facente funzioni, abbia lasciato il territorio senza risposte e che solo grazie al lavoro di cittadini e comitati sia state avviato un dialogo con il territorio.
Il consigliere ha inoltre chiesto un chiarimento sugli impegni assunti in Prefettura, dove sindaca e presidente di Regione si sono impegnati ad avviare entro gennaio il pagamento degli indennizzi per la fascia 0–30 metri: “È un primo passo, ma servono certezze, non annunci”. Secondo Piciocchi, inoltre, “la mancanza di aggiornamenti ufficiali rischia di alimentare sfiducia in territori che hanno già pagato un prezzo altissimo ai cantieri”.
L’assessore alle Infrastrutture e Opere Strategiche Massimo Ferrante, intervenuto in aula, ha respinto con decisione le accuse di immobilismo. Nel suo intervento ha rivendicato una serie di risultati concreti ottenuti negli ultimi mesi sul fronte della riqualificazione della Val Polcevera. Ha ricordato innanzitutto le verifiche tecniche sulla nuova galleria sotto il parco Arduino, “un’opera che inizialmente non presentava garanzie sulla tenuta statica” e sulla quale il Comune ha richiesto approfondimenti per assicurare sicurezza e corretta esecuzione. Parallelamente, sono proseguite le interlocuzioni con RFI, che “realizzerà un progetto adeguato per permettere la realizzazione di un vero parco, non una semplice aiuola”, ribadendo così l’obiettivo di restituire alla delegazione uno spazio verde pienamente fruibile.
Ferrante ha sottolineato anche la continuità del dialogo con i residenti, ricordando di essere presente in Valpolcevera “due o tre volte alla settimana” per seguire da vicino i cantieri e raccogliere segnalazioni e criticità. Ha poi affrontato il nodo del dossier Certosa relativo ai lavori della metropolitana, ereditato nella situazione in cui “l’impresa aveva realizzato soltanto il 5% dei lavori in oltre un anno”. Da qui è partito il percorso per affrontare la crisi dell’impresa esecutrice, individuare una soluzione e garantire la ripartenza dei cantieri Brin-Canepari e Brignole-Martinez “entro fine anno, con il nuovo accordo”.
Nel passaggio successivo, Ferrante ha ricordato la soluzione individuata per via Ferri, resa possibile grazie a un accordo intercomunale che ha permesso di sbloccare il finanziamento necessario agli interventi. Tra gli obiettivi futuri, ha inoltre citato la disponibilità dell’area Facchini, ritenuta strategica per la futura realizzazione di un polo scolastico destinato al quartiere.
L’assessore si è poi soffermato sul tema dei finanziamenti, chiarendo che “i 199 milioni non ci sono più”, poiché - come spiegato dal viceministro Rixi - i tagli lineari hanno ridotto la cifra disponibile a 175 milioni. Una precisazione, questa, giudicata necessaria per inquadrare realisticamente il perimetro economico entro cui si sta muovendo l’amministrazione”. “Accusarci di inerzia è ingeneroso”, ha concluso Ferrante, rivendicando il lavoro svolto e ricordando la volontà della giunta di procedere con un metodo partecipativo. “Crediamo nella partecipazione e per questo votiamo favorevolmente all’ordine del giorno”.













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