Conoscere per comprendere e prevenire.
Questo l'obiettivo al centro del talk "Meteo, agricoltura ad innovazioni ai tempi del cambiamento climatico" che si svolgerà a Saluzzo, in occasione della 78° Fiera della Meccanica Agricola (lunedì 8 settembre alle 9.30 nell'area incontri) e che vedrà intervenire Paolo Caraccio dell’associazione Datameteo Educational OdV-ETS, Luca Nari tecnico della Fondazione Agrion e Danilo Demarchi del Politecnico di Torino e membro della Start up PlantZCare.
I relatori dialogheranno con il pubblico sullo stato dell’arte di questa stagione climatica illustrando i dati dell’impatto sull’agricoltura e aprendo lo sguardo verso le nuove frontiere dell’innovazione. Abbiamo contattato Paolo Caraccio per avere un'anteprima di quello che potranno ascoltare i partecipanti all'evento.
Oggi si parla sempre più spesso di eventi climatici estremi, ma troppo spesso si è 'impreparati'...
"Nonostante la presenza di stazioni meteo, tecnologia e app per monitorare e comunicare il meteo, a livello locale mancava qualcosa che potesse convogliare in un solo sito tutte queste informazioni. Per questo abbiamo creato “Clima km 0”, un sistema digitale gratuito per risparmiare risorse usando il meteo in modo intelligente e consapevole. L'obiettivo che abbiamo come associazione è quello di rendere il meteo e gli strumenti che abbiamo a disposizione per interpretarlo non solo accessibili ai cittadini, ma chiari, in modo che sappiano leggere adeguatamente le informazioni che trovano e comprenderle. Il progetto di Datameteo Educational ClimaKmZero vuol monitorare il clima a livello locale attraverso stazioni meteorologiche green innovative, vere e proprie sentinelle del territorio, i cui dati meteo sono disponibili sul sito meteo www.meteopiemonte.com".
Nel talk affronterete un tema curioso e forse anche sconosciuto ai più, quello dei fulmini, perché è importante conoscere questo fenomeno?
"Ogni anno i fulmini causano la morte di circa 320 milioni di alberi in tutto il mondo. A rivelarlo è uno studio condotto dal Politecnico di Monaco, che ha quantificato l’impatto globale di questi eventi naturali sulla vegetazione. Nonostante l’allarme, il fenomeno rientra in un ciclo naturale di rigenerazione: le foreste colpite possono infatti riprendersi nel tempo. Tuttavia, in un contesto di cambiamenti climatici accelerati e perdita di biodiversità, l’equilibrio di questo processo rischia di diventare sempre più fragile. Come sempre più fragili sono gli equilibri del nostro ecosistema davanti agli effetti diretti siccità, temporali, piogge, grandinate sempre più intense e a forte impatto. Con l’aumento dei fenomeni e dell’intensità aumenta rischio".
[La mappa delle fulminazioni tra il 24 agosto e il 1° settembre 2025 nelle nostre zone]
Come possiamo comportarci, dunque, in presenza di fulminazioni?
"Esistono diversi tipi di fulminazione: i fulmini più numerosi vengono denominati nube, nube (circa l'80%) mentre solo circa il 15% quelli che arrivano a terra. In quest'ultimo caso il rischio di essere colpiti cresce quando si è vicini a oggetti molto alti, quindi in grado di condurre l'elettricità scaricata dal fulmine. È il caso di pali elettrici, alberi isolati, cartelli stradali. Per quanto riguarda il materiale: il legno e il metallo, infatti, oltre ad attirare scariche elettriche, fanno anche da conduttori. Nelle nostre zone uno degli alberi più diffusi è il frassino che deve il suo nome proprio al 'fragore' o al 'fracasso' per la rottura dei rami colpiti dal fulmine. Secondo la tradizione, infatti, questo albero, più di altri, attira fulmini e temporali.
Quando siamo in presenza di fulminazioni la prima cosa da fare è cercare rapidamente riparo all'interno di un edificio, se non è possibile, in un'automobile, tenendo presente che in luoghi molto ampi e piatti, come le spiagge, si è maggiormente esposti. Non dimentichiamo poi di liberarci dalla presenza di ombrelli, ombrelloni, canne da pesca e qualsiasi altro oggetto appuntito di medie o grandi dimensioni".
Nel corso dell'incontro parlerete anche di nuove tecnologie...
"Dialogheremo con il pubblico sullo stato dell’arte di questa stagione climatica, del rischio e della fragilità del nostro territorio parleremo nel nostro intervento con un’ampia finestra sull’agricoltura e sulle sue nuove frontiere innovative come quelle proposte dal Politecnico di Torino e dalla start up PlantZCare relative ad esempio a un sensore che misura lo stato di salute della pianta, indossabile dalla stessa: si tratta di un piccolo dispositivo, facilmente trasportabile e installabile e che riesce a fornire importanti dati per analisi e studio".
Curiosi? L'appuntamento è lunedì alla 78° Fiera della Meccanica Agricola
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