Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica in piazza Mattei 4, nella frazione di Sant’Olcese dove l’uomo, di origine albanese, risiedeva. Secondo le prime ricostruzioni, il quarantunenne avrebbe dato in escandescenze all’interno della propria abitazione, spingendo i vicini a contattare i soccorsi. Sul posto sono intervenuti inizialmente i volontari della Croce Oro di Manesseno e, poco dopo, due pattuglie dell’Arma.
I militari hanno cercato di dialogare con l’uomo e di riportarlo alla calma. Al momento della richiesta di fornire i documenti, l’uomo li avrebbe invitati a entrare in casa, ma lungo le scale avrebbe nuovamente manifestato un comportamento violento. A quel punto uno dei carabinieri ha estratto il taser.
Il primo tentativo di utilizzo non è andato a segno, mentre il secondo ha raggiunto l’uomo senza però immobilizzarlo. Dopo un terzo colpo, il quarantunenne si è accasciato a terra e non ha più ripreso conoscenza. Nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari, per lui non c’è stato nulla da fare.
Secondo il primo esame effettuato dalla medico legale Isabella Caristo, sul corpo erano presenti segni compatibili con più scariche elettriche. Le cause esatte del decesso saranno accertate con l’autopsia. Intanto, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti del militare della Radiomobile che ha utilizzato la pistola elettrica contro Bani. Le indagini sono state affidate all’aliquota carabinieri interna alla Procura.
Solo poche ore prima, un episodio simile si era verificato a Olbia, dove un cinquantasettenne ha perso la vita in seguito all’uso della stessa arma da parte delle forze dell’ordine.
L’episodio ha immediatamente acceso il dibattito politico sull’uso del taser. L'azienda Axon, che fornisce i dispositivi alle forze dell'ordine, ritiene doveroso ribadire alcuni elementi di chiarezza tecnica: "Ad oggi non esistono evidenze scientifiche che dimostrino una correlazione diretta di causa-effetto tra l’utilizzo del Taser e il decesso dei soggetti colpiti. I dispositivi Taser sono progettati per ridurre i rischi sia per gli operatori delle forze dell’ordine sia per i cittadini, offrendo un’alternativa non letale all’uso delle armi da fuoco. Il funzionamento del Taser si basa su impulsi elettrici a basso amperaggio che inducono una temporanea incapacità neuromuscolare (NMI), con effetto che cessa immediatamente al termine del ciclo. Studi indipendenti – tra cui la ricerca della Wake Forest University School of Medicine – hanno dimostrato che nel 99,7% dei casi non si registrano danni permanenti, se non lesioni lievi causate prevalentemente da cadute. Axon conferma la propria massima collaborazione con le autorità competenti e sottolinea l’importanza di attendere l’esito delle indagini e degli esami autoptici prima di formulare qualsiasi valutazione sulle cause dei singoli decessi".
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