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Politica | 29 luglio 2025, 17:20

Skymetro, il 6 agosto Salis incontrerà a Roma il ministro Salvini

La discussione in consiglio comunale in seguito all’ordine del giorno straordinario presentato dai consiglieri della minoranza Piciocchi e Bordilli: "Si proceda senza indugio". Voto contrario dell'aula

Skymetro, il 6 agosto Salis incontrerà a Roma il ministro Salvini

Un ordine del giorno straordinario ha acceso il dibattito nel consiglio comunale di Genova, ponendo al centro la questione dello Skymetro della Val Bisagno, il progetto da 398 milioni di euro finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile. Il documento, firmato dall’ex vicesindaco facente funzione Pietro Piciocchi e dalla consigliera Paola Bordilli, delinea un netto contrasto tra la posizione dell'attuale giunta e la necessità di procedere con un'opera infrastrutturale considerata cruciale per la mobilità cittadina.

I proponenti criticano la decisione della sindaca Silvia Salis, che ha espresso una posizione di chiusura sull'opera, in linea con quanto già sostenuto in campagna elettorale, quando aveva manifestato la sua contrarietà al progetto, promettendo di negoziare con il Ministero un'alternativa progettuale che permettesse di mantenere i 398 milioni di euro a favore della città. 

L’ordine del giorno specifica che tale somma è, fin dall'origine, vincolata alla realizzazione dello Skymetro. Le azioni della Sindaca sono state interpretate come un tentativo di rallentare il processo: si riporta che abbia richiamato il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) per contestare una decisione volta ad accelerare la Conferenza dei Servizi e che abbia richiesto alla Regione Liguria una sospensione di quaranta giorni dei termini del procedimento VIA, istanza peraltro respinta dall'Ente regionale. Inoltre, in una recente seduta del Consiglio comunale, la Sindaca ha comunicato l'intenzione di incaricare un noto studioso di mobilità internazionale per uno studio su un'alternativa e di chiedere un incontro al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture per discutere la restituzione delle somme spese dal Comune. Ad oggi, non è giunta alcuna informativa su tale incontro.

Il documento consiliare critica aspramente l'atteggiamento dell'attuale amministrazione, evidenziando come la mancata assunzione di una formale determinazione contraria sia presumibilmente volta a evitare responsabilità legate a un possibile definanziamento del progetto, con la conseguente necessità di restituire le rilevanti somme già spese dal Comune. 

Tale condotta non sarebbe conforme ai principi di trasparenza e buona amministrazione, lasciando la cittadinanza priva di chiarezza sulle scelte e esponendo gli uffici a ingiuste responsabilità, dato che, in assenza di direttive contrarie, essi hanno l'obbligo di portare a termine la Conferenza dei Servizi. Viene sottolineato che rifiutare il progetto Skymetro significherebbe perdere un'opportunità storica per risolvere le annose problematiche di mobilità della Val Bisagno. Si ricorda inoltre che, grazie a un recente decreto legge (D.L. n. 95 del 30 giugno 2025), anche in caso di mancato rispetto dei termini di aggiudicazione dei lavori entro il 31 dicembre 2025, le risorse potrebbero comunque rimanere a disposizione del Comune, a condizione che manifesti interesse e fornisca un nuovo cronoprogramma. 

L’ordine del giorno impegna la sindaca e la giunta a procedere senza indugio con il progetto Skymetro della Val Bisagno. Si chiede di dare mandato agli uffici per concludere quanto prima la Conferenza dei Servizi in corso, avvalendosi, se necessario, anche delle possibilità offerte dal D.L. n. 95 del 2025 per salvaguardare il finanziamento in caso di mancata aggiudicazione dei lavori entro la fine dell'anno. La richiesta è quella di una chiara e formale assunzione di responsabilità da parte dell'attuale maggioranza di governo.

Presenti, tra il pubblico, alcuni esponenti del movimento ‘Si Skymetro’, che hanno anche sollevato uno striscione durante la lettura del documento. 

L’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Ferrante ha espresso il parere negativo sul progetto, chiarendo che il prossimo 6 agosto è previsto un incontro tra la sindaca Silvia Salis e il ministro Matteo Salvini.

Non era possibile aggiudicare la gara entro il 31 dicembre, perché il 31 marzo 2025, la Città Metropolitana di Genova ha richiesto la convocazione della conferenza dei servizi decisoria in forma semplificata e in modalità sincrona, per il progetto di fattibilità tecnico-economica del prolungamento della metropolitana in Val Bisagno. Tra le informazioni trasmesse, si parla di un intervento di efficientamento energetico, adeguamento antincendio, abbattimento delle barriere architettoniche e riqualificazione delle coperture dell’istituto. La Città Metropolitana ha inoltre comunicato di aver ottenuto un finanziamento pari a 2.180.000 euro, con inizio lavori fissato per il 10 ottobre 2022 e conclusione prevista il 29 dicembre 2024. In base all’accordo legato a questi fondi, gli edifici oggetto degli interventi dovranno mantenere la destinazione d’uso scolastica per almeno cinque anni dopo la liquidazione finale del finanziamento. Questo significa che la demolizione non sarebbe potuta avvenire prima del 2030. In più, per aggiudicare la gara sarebbe stato necessario reperire ulteriori 398 milioni di euro per ricostruire la scuola Firpo, individuando nel frattempo anche un’area alternativa, dato che la demolizione non sarebbe potuta avvenire contestualmente”. 

Con ventidue voti contrari e quindici favorevoli, il consiglio comunale ha respinto l’ordine del giorno

"È stato presentato un ordine del giorno, poi respinto, che chiedeva all’amministrazione un cambio di rotta sullo Skymetro. Ma allora, l’amministrazione lo vuole o non lo vuole, questo Skymetro? - commenta Pietro Piciocchi dopo il voto -. Io credo che la cosa più giusta sia dire la verità. Non si può trattare con superficialità un progetto così complesso, pensando di tornare alla casella di partenza e offrire ai cittadini di Val Bisagno delle alternative procedurali che sono già state tutte esaminate, studiate e scartate. Quelle alternative semplicemente non esistono. Oggi, pur con dispiacere, sono contento perché abbiamo finalmente ottenuto un voto della maggioranza. Dispiace, certo, che questa amministrazione abbia rinunciato a 400 milioni di euro di finanziamento, esponendo il Comune di Genova a una responsabilità molto pesante. Ma almeno è stata costretta ad assumersi le proprie responsabilità. Fino a oggi avevamo assistito a comportamenti ambigui e contraddittori: si diceva di essere contrari allo Skymetro, ma poi si evitava accuratamente di votare contro, per non incorrere in responsabilità giuridiche e contabili. Hanno detto: 'Non vogliamo lo Skymetro', ma poi hanno bloccato la Conferenza dei Servizi, scaricando la colpa sul centrodestra per la mancata aggiudicazione dei lavori entro fine anno. Intanto, però, fermavano i dirigenti e impedivano che si concludesse l’iter amministrativo.

Oggi, infine, si è arrivati a un voto, tristemente storico, lo definisco così, perché è una scelta contro la città e contro i bisogni dei cittadini. Chissà quando, e se,  riusciremo a recuperare quei 400 milioni. Però almeno, oggi, il centrodestra ha messo la maggioranza con le spalle al muro. Ora non potranno più dare la colpa a chi li ha preceduti. È stato fatto riferimento a un decreto. Tuttavia, nell’elenco delle opere rifinanziate non compare lo Skymetro, e al momento non ci sono emendamenti. Su questo punto il viceministro Rixi è stato molto chiaro. Ha parlato del famoso articolo 3, comma 4, che riguarda tutte le opere finanziate dalla Legge di Bilancio 2022 relative al trasporto rapido di massa, e tra queste rientra anche lo Skymetro. È vero che nell’elenco manca, ma è altrettanto vero che il decreto sarà convertito e questa omissione potrà essere corretta.

Il viceministro ha chiarito che lo Skymetro rientra pienamente tra le opere rifinanziabili, a condizione che l’amministrazione manifesti l’interesse a portare a termine il progetto. Ha anche detto che c’è la possibilità di chiedere ulteriori fondi. Questa è un’opera complessa, certo, e non lo abbiamo mai nascosto. Ma se c’è la volontà politica, le difficoltà non sono mai insormontabili. Il problema è che manca la volontà. Gli alibi per non fare le cose si trovano sempre: è colpa del centrodestra, è colpa di Bucci, è colpa di Piciocchi… No, questa amministrazione dovrebbe avere il coraggio di dire chiaramente: 'Non vogliamo lo Skymetro', e di assumersene tutte le responsabilità. Il senso dell’ordine del giorno di oggi era proprio questo. Non speravamo in una conversione improvvisa o in un ripensamento miracoloso. Ma volevamo chiarezza. Se si ritiene che il progetto vada migliorato, va bene. Ma dire semplicemente 'no', senza alternative praticabili, vuol dire solo una cosa: buttare via tutto. E questo, purtroppo, è ciò che oggi consegniamo ai cittadini genovesi".

Chiara Orsetti

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