A poco più di un anno dall’insediamento, il sindaco di Alba Alberto Gatto racconta cosa è stato fatto, cosa è da correggere e dove vuole portare la città. Dalla sicurezza al PNRR, dalla viabilità all’emergenza abitativa, passando per la grande scommessa culturale della candidatura a Capitale dell’Arte contemporanea.
A un anno dalla sua elezione quali risultati rivendica e quali aspetti sono ancora da migliorare?
“È stato un anno intenso e utile per riaccendere un legame forte con la città. Il primo obiettivo che ci eravamo dati era riportare ascolto, presenza e concretezza nella quotidianità: far sentire che l’amministrazione è vicina, attenta, pronta a raccogliere bisogni e a trovare risposte. Penso alla riapertura del Centro di prima accoglienza di via Pola, alla nuova organizzazione del servizio rifiuti per migliorare la differenziata e risparmiare e l’attivazione degli Ecosportelli, alla campagna contro lo spreco alimentare con i supermercati cittadini, al nuovo regolamento per il decoro urbano e all’inizio dei cantieri PNRR. Abbiamo riorientato l’azione del Comune verso la partecipazione, mettendo al centro quartieri, famiglie, spazi pubblici un esempio su tutti è l’appuntamento mensile della Giunta nei quartieri, così come tutti gli incontri con la cittadinanza interessata da imminenti lavori. Ma so bene che non basta: c’è ancora molto da fare. La macchina comunale ha bisogno di essere rafforzata e alcune partite richiedono tempo e pazienza, abbiamo dato alcuni impulsi importanti come la nascita della nuova ripartizione Cultura e Turismo e la strutturazione efficace dell posizioni organizzative. L’asilo nido di corso Europa, ad esempio, è una priorità che ha subito dei ritardi, ma stiamo lavorando senza sosta per recuperare. Stiamo rispettando gli impegni presi e i prossimi dodici mesi saranno ancora più determinanti”.
Che rapporto ha avuto in questi mesi con la minoranza consiliare?
“Abbiamo scelto fin dall’inizio una linea di trasparenza e confronto. Le differenze politiche ci sono, ed è giusto che ci siano. Ma il confronto può essere utile, anche quando è critico. In questi mesi, abbiamo accolto proposte costruttive e cercato il dialogo su temi comuni, a partire dalla qualità della vita nei quartieri. Ovviamente ci sono stati anche scontri, ma ciò che conta è mantenere un clima di rispetto e responsabilità. Il bene di Alba deve rimanere sempre l’obiettivo di tutti, anche nella diversità di vedute. Detto questo, non accettiamo che certi argomenti vengano strumentalizzati con l’unico fine di generare disinformazione per ricercare una qualche forma di consenso”.
Alba si candida a Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2027 con il progetto “Le fabbriche del vento”. Qual è il significato di questa sfida per la città?
“Non è un titolo da mettere in bacheca, ma un percorso di visione e di lavoro condiviso. Con ‘Le fabbriche del vento’ immaginiamo una città in cui l’arte non sia soltanto esposta, ma anche prodotta, vissuta, partecipata. Una città dove i linguaggi contemporanei dialoghino con le persone, i luoghi, i gesti quotidiani. La candidatura vuole attivare processi inclusivi e accessibili, che coinvolgano scuole, botteghe, artigiani, imprese culturali, musei, artisti e cittadini. Siamo profondamente onorati di poter contare sulla guida di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, una delle figure più autorevoli dell’arte contemporanea internazionale: la sua visione, la sua esperienza e il suo rigore saranno determinanti. Per Alba, questa è l’occasione per rilanciare il proprio ruolo nel panorama culturale italiano, ispirandoci a figure come Pinot Gallizio e Roberto Longhi, e lasciando un’eredità fatta di spazi, opere, relazioni e pratiche vive. Vogliamo che l’arte diventi davvero motore di trasformazione sociale”.
Ha recentemente chiesto al Prefetto la convocazione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Quali sono le criticità e cosa chiede per l’area della stazione?
“La zona della stazione è da tempo al centro delle preoccupazioni di molti cittadini. Si tratta di un’area strategica, che deve diventare biglietto da visita della città. Non abbiamo adottato misure bandiera , abbiamo raccolto le segnalazioni, fatto sopralluoghi, dialogato con gli operatori e i residenti. Di qui la richiesta formale di convocazione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica: vogliamo un confronto diretto con tutte le istituzioni competenti, per rafforzare il presidio del territorio, migliorare la videosorveglianza e affrontare insieme una questione che non è solo di ordine pubblico, ma anche urbanistica e sociale. La sicurezza non si garantisce solo con la presenza delle forze dell’ordine, ma anche con una città più curata, accogliente e viva. Insieme possiamo restituire dignità e serenità a una zona troppo a lungo trascurata”.
Come stanno procedendo le opere pubbliche finanziate dal PNRR?
“Il PNRR ha rappresentato un’opportunità straordinaria ma anche una sfida complessa. I finanziamenti ottenuti da Alba sono ingenti e riguardano interventi strategici: il nuovo asilo nido di corso Europa, la mensa del Mussotto, la transizione digitale. Tra i progetti di particolare rilievo c’è anche il recupero dell’ex casa Miroglio, destinata a diventare un polo culturale al servizio della città. Un progetto che unisce rigenerazione urbana, inclusione sociale e nuova vivibilità degli spazi comuni. Il cantiere dell’asilo nido di corso Europa ha avuto dei rallentamenti legati a problematiche dell’impresa, ma noi abbiamo seguito con costanza e determinazione ogni fase per evitare ulteriori ritardi. Siamo in contatto continuo con i referenti, perché sappiamo quanto sia fondamentale per le famiglie avere tempi certi e un servizio all’altezza. E ci tengo a dirlo: è un progetto davvero bello, sia per la qualità degli spazi che per il messaggio che trasmette. È un’opera che guarda al futuro e che tiene insieme funzionalità, sicurezza e bellezza, per migliorare l’offerta di servizi educativi per la fascia 0-3 anni. In parallelo, stiamo lavorando sulla viabilità d’accesso all’area scolastica, sulla messa in sicurezza degli spazi e sulla progettazione di percorsi scolastici sicuri. L’obiettivo è offrire un servizio essenziale a famiglie e bambini entro le scadenze previste, senza rinunciare alla qualità e alla funzionalità. Il PNRR impone rigore, ma può lasciare in eredità edifici efficienti, spazi pubblici accessibili, servizi moderni. È su questo che vogliamo misurarci”.
Terzo ponte e tangenziale: qual è la situazione e quali saranno i prossimi passi?
“La viabilità è uno dei temi cardine per Alba e per tutto il territorio. Il traffico quotidiano, i flussi turistici, la logistica produttiva richiedono risposte all’altezza. Per questo abbiamo chiesto alla Provincia di aggiornare, ai sensi del nuovo codice degli appalti, il progetto sul terzo ponte: è una priorità assoluta. Serve una visione strutturale, condivisa, che permetta di alleggerire il traffico urbano e migliorare i collegamenti interni. La tangenziale, invece, ha bisogno di un lavoro di pianificazione ancora più ampio: stiamo dialogando attivamente con Anas, che ha la titolarità dell’intervento, per portare avanti un aggiornamento progettuale che tenga conto delle esigenze attuali del territorio. È un’opera strategica che va pensata in modo coordinato con gli altri assi viari. Intanto, abbiamo ottenuto risorse importanti per il collegamento ciclabile tra la stazione e la zona Vivaro, che rappresenta uno snodo vitale; e stiamo investendo su marciapiedi, attraversamenti rialzati, segnaletica e ciclabilità urbana. Vogliamo una città più connessa, sicura e sostenibile”.
Come affrontate l’emergenza abitativa che riguarda anche Alba?
“Il tema casa è oggi uno dei più delicati e sentiti. Come prima azione stiamo ultimando tutte le fasi preparatorie dello studio sulla situazione immobiliare albese. Alba, come molte città medie, vive una tensione crescente tra domanda e offerta di alloggi: famiglie in difficoltà, giovani, anziani, lavoratori temporanei, migranti. Una situazione che si riflette anche nella condizione del patrimonio ATC. In particolare, durante un recente sopralluogo in una delle strutture di edilizia popolare di corso Piave sono emerse alcune criticità, con fognature compromesse, presenza di ratti. Ci sono approfondimenti in corso, e non appena avremo un quadro chiaro, agiremo con rapidità, precisione ed efficacia”.
C’è anche il tema della necessità di interventi di manutenzione.
“Alcuni alloggi risultano vuoti proprio perché necessitano di lavori prima di poter essere assegnati. È inaccettabile che, di fronte a una lunga lista di famiglie in difficoltà, ci siano case non utilizzabili per mancanza di manutenzione o fondi per la ristrutturazione. Abbiamo avviato un dialogo stabile con ATC e con la Regione per affrontare questi nodi, ma anche per ragionare su soluzioni nuove: progetti di co-housing, riconversione di immobili sottoutilizzati, ampliamento dell’offerta abitativa pubblica e sociale. In parallelo, abbiamo riaperto dopo anni la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari: il numero di domande supera di gran lunga la disponibilità di immobili a dimostrazione della situazione. La casa non può essere un privilegio riservato a pochi: deve tornare a essere un diritto garantito. E su questo tema vogliamo concentrare una parte decisiva della nostra azione futura”.
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