Mentre si attendono i dati definitivi e ufficiali, con la chiusura dei seggi alle ore 15 si cominciano a tirare le prime somme del referendum abrogativo su cinque quesiti di rilevante impatto sociale e politico che hanno visto gli italiani chiamati al voto dalla giornata di ieri.
Al di là del risultato delle votazioni, la prima vera indicazione si attende dall'affluenza, che dalle indicazioni giunte fin delle prime sezioni scrutinate si aggira, a livello nazionale, intorno al 30%. Una quota molto lontana dal quorum del 50+1% necessario per la validità delle consultazioni.
Secondo i dati in aggiornamento sul sito del Ministero dell'Interno, il Savonese si troverebbe al di sopra della media nazionale, con un valore mediamente superiore al 31% per i cinque quesiti.
IN AGGIORNAMENTO
I cinque quesiti referendari in sintesi:
1. Contratto a tutele crescenti
Il quesito propone l’abrogazione della normativa introdotta con il Jobs Act in materia di licenziamenti illegittimi nei contratti a tutele crescenti.
Hanno votato il degli aventi diritto
2. Piccole imprese e licenziamenti
Si chiede di abrogare parzialmente le norme che limitano il risarcimento per i lavoratori licenziati senza giusta causa nelle imprese con meno di 15 dipendenti.
Hanno votato il degli aventi diritto
3. Contratti a termine
L’obiettivo è abrogare parzialmente le disposizioni che regolano la durata massima dei contratti a tempo determinato, e le condizioni per proroghe e rinnovi.
Hanno votato il degli aventi diritto
4. Responsabilità solidale negli appalti
Il quesito mira a ripristinare la responsabilità solidale del committente in caso di infortuni sul lavoro nei cantieri, abrogando la norma che oggi la esclude.
Hanno votato il degli aventi diritto
5. Cittadinanza italiana
Si propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza legale richiesto ai cittadini extracomunitari maggiorenni per fare richiesta di cittadinanza.
Hanno votato il degli aventi diritto
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