Il dibattito sulla demolizione del ponte sull’Argentina continua a dividere la comunità di Taggia. In questi giorni è intervenuto anche Giuseppe Federico, consigliere comunale del gruppo di minoranza Progettiamo il Futuro. Ai microfoni di Sanremonews, Federico ha voluto ricostruire i passaggi amministrativi che hanno portato all’attuale situazione. Lo ha fatto rivolgendosi in modo critico all’amministrazione comunale, in un contesto che conferma come il dibattito pubblico sul tema sia particolarmente acceso.
“Il nostro gruppo consiliare si sta interessando da più di un anno ai lavori di messa in sicurezza della foce dell’Argentina”, esordisce. “Lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo, con accesso agli atti, presentazione di interrogazioni e mozioni e con comunicati stampa. E nel comunicato stampa inviato a tutte le redazioni il 2 aprile scorso siamo stati ‘buoni profeti’, anticipando la mancata realizzazione della passerella”.
Entrando nel merito del progetto, il consigliere prosegue: “Il progetto era chiaro fin dall’inizio del 2021, ed è altrettanto chiaro che i lavori dovessero finire entro il 2026. Quindi, già dal 2021 il sindaco Conio ne era a conoscenza. E avrebbe dovuto capire, in conferenza di servizi preparatoria al progetto, di aprile 2021, che non si stava discutendo del progetto della Gronda o di lavori autostradali, ma del suo territorio comunale. Mentre altri partecipanti ponevano una serie di proposte e richieste, il nostro sindaco si preoccupava di due cose: sapere la cartografia delle fasce di inondabilità a fine lavori, e si poneva alcuni dubbi sull’effettiva salvaguardia della zona Darsena a fine intervento. Uno condivisibile, l’altra sembrerebbe una richiesta più da architetto che da sindaco”.
Federico punta il dito soprattutto sulla gestione della questione passerella provvisoria: “Non sarà realizzata, il sindaco e la giunta lo sapevano già dal 3 febbraio scorso, una data che emerge dai documenti ricevuti dagli Uffici comunali a seguito di mozione e accesso agli atti. Significa che c’erano 4 mesi di tempo per coordinarsi tra Enti ed installare la cartellonistica a garanzia della sicurezza degli utenti. Saltata la strategia del silenzio, il sindaco ha provato a metterci una pezza con la richiesta di rinvio spedita in Regione venerdì. Sta diventando ormai un’abitudine, quella di provare a mettere una pezza davanti all’inerzia e alla mancanza di soluzioni, come sul progetto, inesistente, di una strada alternativa in sostituzione della viabilità lungo l’Argentina. Anche il giochino del rimpallo di competenze tra Regione e Comune purtroppo per lui, non ha funzionato".
Il consigliere di Progettiamo il futuro entra nel merito: "L’assessore regionale, Giacomo Giampedrone, è stato costretto a parlare, confermando tra le altre cose, che dal 3 febbraio erano già tutti a conoscenza della rinuncia alla passerella. C’è una evidente responsabilità politica del sindaco, la sua inadeguatezza e quella dell’amministrazione ad intercettare le reali esigenze dei cittadini, nascondendo i fatti, omettendo la verità, anche e soprattutto davanti ad opere così impattanti per tutta la comunità. Ma quello che non è più accettabile, è che si continui a trattare i cittadini come una massa di idioti”.
In conclusione, Giuseppe Federico ha ricostruito la cronologia degli ultimi mesi, a suo avviso molto chiara su come si sia arrivati a questo punto. “Tutto è iniziato il 3 febbraio 2025, con un sopralluogo a cui hanno preso parte tutti gli enti e gli uffici coinvolti. Pochi giorni dopo, il 16 febbraio, abbiamo presentato una nostra mozione sulla chiusura definitiva della viabilità lungo la sponda. Il 18 febbraio, dagli atti è emersa una mail del responsabile dei lavori pubblici al responsabile regionale dell’opera, in cui veniva inviata una semplice planimetria come proposta di nuova viabilità: non un vero progetto, ma un disegno di massima".
Il tema è poi approdato in Consiglio comunale il 26 febbraio, durante la discussione della mozione presentata da Progettiamo il futuro. "In quell’occasione, sindaco e giunta hanno votato contro, sostenendo che era già stato predisposto un progetto di variante da inviare alla Regione. In realtà, si trattava solo di un disegno di auspicio, privo di concretezza progettuale. Non avendo ricevuto risposte chiare, il 3 marzo abbiamo quindi formalizzato un accesso agli atti per ottenere copia del presunto progetto di viabilità alternativa. Il 1° aprile è arrivata la risposta del Comune, che ci ha trasmesso un documento e un disegno che confermavano i nostri dubbi: di fatto, un progetto vero e proprio non esisteva. Infine, il 2 aprile, abbiamo diffuso un comunicato stampa in cui rendevamo pubblica questa situazione, ribadendo che non c’era alcun progetto concreto di viabilità alternativa e anticipando che la passerella provvisoria non sarebbe stata realizzata”.
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