L’estate 2025 si apre con un doppio appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte e per chi vuole scoprire un volto meno noto di Pablo Picasso.
Il Musée Magnelli, museo della ceramica di Vallauris, dedica due esposizioni al rapporto intenso e innovativo che l’artista spagnolo ha intrattenuto per tutta la vita con il concetto di “multiplo”, un tema tutt’altro che secondario nella sua produzione, ma anzi, una chiave per comprenderne l’incessante desiderio di sperimentazione.
L’evento, dal titolo "Picasso x Picasso – L’arte del multiplo", si articola in due mostre parallele: Picasso, ses affiches e Picasso céramiques, les techniques du multiple.
Insieme, offrono uno sguardo trasversale sulla capacità dell’artista di trasformare la ripetizione in creatività, la riproduzione in invenzione.
Un’idea seriale, una pratica creativa
Fin dagli inizi del Novecento, Picasso si confronta con il concetto di “multiplo”, realizzando calchi in bronzo delle sue sculture e numerose incisioni. Ma a differenza di molti suoi contemporanei, non si accontenta di una semplice duplicazione tecnica: ogni ripetizione diventa per lui un terreno di esplorazione plastica.
Un esempio emblematico? La scultura Verre d’absinthe del 1914, di cui esistono sei versioni, ciascuna dipinta in modo diverso dallo stesso artista, a conferma di una tensione costante verso la variazione, la trasformazione, il dialogo tra identico e differente.
“Esprimere tutte le possibilità”, scriveva nel 1930 lo scrittore Michel Leiris parlando delle tele di Picasso, è esattamente ciò che guida l’artista nel suo approccio al multiplo: non replica, ma reinvenzione.
Pablo Picasso, Exposition Vallauris 1957, collection Werner Röthlisberger.© Succession Picasso, Paris, 2025
L’arte per tutti: dalla ceramica alla militanza
Il concetto acquista un significato ancora più profondo nel secondo dopoguerra. Iscrittosi al Partito Comunista Francese, Picasso abbraccia l’idea che l’arte debba essere condivisa, vissuta da tutti.
Un pensiero che prende forma a Vallauris, dove l’artista trascorre diversi anni e sperimenta con due strumenti eccezionali per la diffusione dell’arte: le affiches (manifesti) e la ceramica.
Nel 1949, dona alla città uno dei tre esemplari in bronzo della scultura L’Homme au mouton, realizzata nel 1943, con il desiderio dichiarato che una sua opera possa “vivere tra la gente”.
E proprio a Vallauris, terra di ceramisti, Picasso approfondisce la sua riflessione sull’arte moltiplicata: i suoi piatti, vasi e manifesti diventano opere d’arte accessibili, ma mai banali, grazie alla sua inarrestabile vena sperimentale.
Pablo Picasso,Pichet aux oiseaux,1962, p collection Musée Magnelli Vallauris,inv. 1993-3-26, © François Fernandez. © Succession Picasso, Paris, 2025
Un doppio percorso per scoprire il Picasso “multiplo”
Le due mostre organizzate dal Musée Magnelli offrono percorsi complementari:
- Picasso, ses affiches esplora la dimensione grafica dell’artista, dove ogni manifesto diventa un’opera a sé, carica di messaggi politici, estetici e popolari.
- Picasso céramiques, les techniques du multiple si concentra invece sulle tecniche e le soluzioni adottate da Picasso nella sua produzione ceramica, mostrando come anche l’arte più "ripetibile" possa diventare unica.
Un’occasione preziosa, dunque, per entrare nel laboratorio di uno dei più grandi innovatori del Novecento, e per scoprire come la serialità, nelle sue mani, si sia trasformata in libertà creativa.
“Picasso x Picasso – L’arte del multiplo”
- Musée Magnelli, musée de la céramique, Vallauris
- 5 luglio – 29 settembre 2025
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