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Politica | 15 maggio 2025, 12:41

Sanremo: restyling del porto vecchio, le associazioni dilettantistiche non ci stanno "Ecco cosa non va!" (Foto)

Questa mattina nuova riunione in Comune alla presenza dei Capigruppo

Sanremo: restyling del porto vecchio, le associazioni dilettantistiche non ci stanno "Ecco cosa non va!" (Foto)

Nuova riunione, questa mattina in comune a Sanremo, per il progetto di restyling del porto vecchio della città dei fiori. Convocata con i capigruppo consiliari e alla presenza del Sindaco Alessandro Mager, del Presidente del Consiglio Alessandro Il Grande e dell’Assessore al Demanio Lucia Artusi, le tre associazioni di pesca sportiva presenti nell’approdo (Timone, Luvassu e Gabbiano) hanno presentato all’Amministrazione ed ai rappresentati della Porto di Sanremo Srl le proprie osservazioni, depositate tramite PEC al Comune con le modalità ed i tempi richiesti.

In particolare quelle del ‘Timone’, che è la più antioca società di pesca sportiva della Liguria, fondata nel 1965 e sul cui pontile ha costruito la sua storia sportiva, iscrivendosi anche al Coni. Le aree dell’associazione derivano dalle licenze ottenute negli anni con l’autorizzazione ad occupare in ambito portuale un'area demaniale marittima di 4.530,76 mq, che comprende lo specchio acqueo, i pontili, 85 contenitori in lamiera nonché una cabina per stazione ricetrasmittente. L'associazione è composta da 100 persone e lo statuto prevede l'equivalenza dei posti barca, le cui dimensioni sono pari a 2,5 metri di larghezza per 6,5 di lunghezza.

“La distribuzione dei pontili e dei posti barca come previsti a progetto – ha evidenziato il tecnico del ‘Timone’, Alessandro Albiosi - non risulta idonea a garantire l'ormeggio in sicurezza delle imbarcazioni. I canali di manovra, infatti, secondo le raccomandazioni tecniche per la progettazione dei porti turistici, dovrebbero avere una larghezza minima di 1,7 volte la lunghezza del posto barca più grande a cui si accede dal canale, con dispositivi di ormeggio longitudinali (corpi morti con trappe o pendini o simili). Tenuto conto che l'associazione ha imbarcazioni di lunghezza fino a 6.5 m, ipotizzando almeno il posto barca pari a 7 m di lunghezza (come previsto a progetto), il canale dovrebbe essere almeno 11,9-12 m anziché 8 m”.

In relazione allo sviluppo del pontile, ha evidenziato l’associazione, non viene assolutamente garantito il numero di ormeggi di cui dispone (100 posti barca di larghezza pari a 2.5 m): “Infatti – ha proseguito Albiosi - con un pontile lungo al massimo 96 metri, si potrebbero ormeggiare al massimo 74-76 imbarcazioni. Sarebbe inoltre opportuno avere uno o più pontili dedicati per l'associazione, con un ingresso delimitato da cancelletto, senza avere una commistione con le altre associazioni, sia per motivi di gestione sia per risvolti giuridico-assicurativi. Sarebbe infine opportuno prevedere, anche nelle successive fasi del progetto, avere impianti idrici ed elettrici con utenze separati per ciascuna associazione, con contatori posti all'ingresso di ogni singolo pontile o nelle immediate vicinanze, in modo da garantire la più ampia indipendenza dalle altre società. Per quanto riguarda il sistema di ormeggio, costituito da corpi morti e catenarie, essendo in condivisione tra le diverse associazioni, sarebbe il caso di specificare, nella convenzione”.

Secondo il ‘Timone’ e, vista la portata del progetto di riqualificazione, sarebbe molto utile per l'associazione poter mantenere gli spazi a terra ad oggi utilizzati sia per i contenitori sia per la stazione radio, oltre ad un altro piccolo (nella zona indicata come depositi attrezzature con ampliamento della passeggiata sovrastante) da adibire a sede sociale.

Nella riunione di questa mattina le associazioni ‘Timone’ e ‘Luvassu’ hanno sottolineato la necessità di poter ampliare i propri posti, in funzione delle caratteristiche delle più moderne imbarcazioni ad oggi presenti sul mercato, portando le dimensioni degli stessi almeno a 8x2,50 metri.

L’associazione il ‘Timone’, tra l’altro, ha presentato una serie di osservazioni tecniche al progetto, affidate ad un esperto del settore, l’Ingegnere genovese Mauro Nalin.

Tra queste vi è l’assenza di una zona transito: non risulta chiaramente individuata una zona dedicata al transito delle unità in sosta occasionale, come previsto dal Codice della Nautica da Diporto. L'assenza di tale specificazione potrebbe generare difficoltà operative e interpretative in fase di esercizio portuale.

La mancanza di una banchina dedicata allo sbarco tender: alla luce della vocazione comunque turistica del porto e della prevista presenza di unità superiori a 24 metri, si potrebbe valutare l'opportunità di integrare una banchina riservata allo sbarco dei tender, che non appare esplicitamente identificata nei documenti grafici e testuali.

Installazioni di Port Security non rilevabili: al momento non risultano evidenti infrastrutture o sistemi destinati alla Port Security, in linea con le indicazioni del Regolamento (CE) n. 725/2004. Potrebbe trattarsi di una soluzione prevista in fase esecutiva, ma una chiarificazione in sede definitiva sarebbe auspicabile.

Ormeggi per unità dei Corpi dello Stato: Il layout esaminato non sembra prevedere ormeggi riservati alle forze dell'ordine o ai servizi di soccorso in mare. Si potrebbe valutare se, alla luce della centralità del porto, sia opportuna una riserva funzionale per tali usi istituzionali.

L’assenza di banchina per unità navali maggiori dello Stato: non è stato possibile individuare spazi esplicitamente destinati a unità statali di dimensioni medio-grandi (Guardia di Finanza, navi ispettive). Qualora tale esigenza non fosse già considerata in altra forma, si suggerisce un approfondimento.

Il dimensionamento del canale di accesso (testata molo bunker): l'attuale configurazione della testata del nuovo molo bunker potrebbe generare un restringimento del canale d'ingresso. Andrebbe verificata la piena conformità con i parametri PIANC, specie in relazione alla rotazione in sicurezza di unità >20 m in condizioni di vento laterale o mare formato.

Compatibilità della stazione di bunkeraggio con DM: l'impianto di bunkeraggio, per come descritto, potrebbe necessitare di ulteriori dettagli normativi, specie per quanto riguarda i requisiti previsti dal DM 31 luglio 1934 e dalla disciplina di prassi collegata all'art. 42 del Regolamento al Codice della Navigazione. Una validazione tecnico-amministrativa potrebbe giovare alla chiarezza complessiva del progetto.

Assenza di studio accessibilità imboccatura-scenari di esodo: non è stato individuato alcuno studio sulle condizioni di accessibilità dell'imboccatura in caso di maltempo o di emergenze per incidenti rilevanti. Un approfondimento su questo punto potrebbe rafforzare la resilienza funzionale dell'intero impianto portuale.

Nel nuovo layout del progetto, inoltre: l'elisuperficie indicata potrebbe non risultare conforme alle distanze minime, non risulta presente una banchina appositamente riservata alla gestione delle emergenze, i canali di manovra in prossimità del quarto pontile sembrano avere dimensioni ridotte, mancano gli ormeggi per Corpi dello Stato.

In conclusione, per tutte le proposte progettuali esaminate le associazioni sportive dilettantistiche chiedono: il mantenimento delle attuali lunghezze di ormeggio e dell'attuale numero di osti barca per ciascuna, la larghezza dei canali di manovra in conformità alle raccomandazioni tecniche PIANC, la separazione gestionale degli ormeggi e dei relativi servizi-utenze per ciascuna associazione, la conferma del dragaggio dei fondali secondo quanto previsto nel PFTE, il mantenimento delle attuali superfici a terra già oggetto di concessione (Il Timone), la conferma del rapporto concessorio diretto con il Comune e garanzie di continuità dell'attività anche nel periodo transitorio di esecuzione dei lavori.

Gli esponenti della 'Porto di Sanremo' hanno confermato la disponibilità della società ad andare incontro alle esigenze dei pescatori dilettanti. Dal canto loro i Capigruppo hanno appoggiato le istanze delle associazioni, chiedendo una concertazione del progetto con la 'Porto di Sanremo Srl'. Al termine della riunione le associazioni hanno anche chiesto una maggiore attenzione 'estetica' del progetto stesso, ringraziando i Consiglieri e, in particolare, il Presidente Alessandro Il Grande che ha sollecitato l'incontro di oggi. Non è da escludere che, prossimamente, si possa svolgere una nuova riunione.

Carlo Alessi

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