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Politica | 13 maggio 2025, 12:21

Festival di Sanremo: scatta il conto alla rovescia, Rai contesta la manifestazione di interesse e Je ne chiede la sospensione

Il Tar ha fissato per il 23 maggio l'udienza per valutare la richiesta

Festival di Sanremo: scatta il conto alla rovescia, Rai contesta la manifestazione di interesse e Je ne chiede la sospensione

Il caso-Festival si sta trasformando in un gigantesco puzzle di giustizia amministrativa, una sorta di "tutti contro tutti" tra i protagonisti dello scontro a colpi di carte bollate innescato dalla dirompente sentenza del Tar ligure (emessa nel dicembre scorso) che ha bocciato il collaudato sistema delle convenzioni tra Rai e Comune per la gestione del grande evento musicale e (soprattutto) televisivo, indicando la strada dell'assegnazione tramite un percorso ad evidenza pubblica. Proprio quella che adesso, a iter avviato dall'amministrazione di Palazzo Bellevue, la Tv di Stato e l'etichetta discografica JE di Sergio Cerruti (già presidente Afi), dal cui ricorso accolto dai giudici genovesi discende la tortuosa vicenda, cercano di bloccare pur con motivazioni e mire diverse (i due soggetti in questione sono tutt'altro che solidali tra loro...).

Sono stati, infatti, depositati i cosiddetti motivi aggiuntivi rispetto all'iniziale impugnazione della delibera con la quale la giunta Mager ha indicato le basi per bandire la manifestazione d'interesse. Ma mentre la Rai si è limitata a contestare formalmente l'avviso che ne è seguito, pubblicato dall'ufficio comunale competente, il cui termine per farsi avanti scade lunedì prossimo (seguendo così il filo conduttore dei diritti acquisiti "sul campo", senza gare d'appalto), JE ne chiede pure la sospensione dell'efficacia. E il Tar ha fissato per il 23 maggio l'udienza per valutare la richiesta. Un giorno dopo l'attesissima udienza del Consiglio di Stato al quale si sono rivolti (da mesi) tanto la stessa Rai quanto il Comune, impugnando il verdetto di primo grado al centro della complessa disputa. 

Insomma, mosse e contromosse che si giustificano con gli enormi interessi legati al Festival, compresi i tentativi di registrazione di nuovi marchi similari per cercare di precostituirsi una soluzione B nel caso in cui la vicenda dovesse prendere una brutta (bruttissima?) piega, mettendo in discussione Sanremo ed i 70 anni di storia festivaliera tra Casinò e Ariston. A questo punto, però, viene da chiedersi che fine farebbe il nuovo ricorso al Tribunale amministrativo regionale se 24 ore prima l'organo romano d'appello dovesse ribaltare le conclusioni a cui sono giunti i giudici di primo grado? Non resta che attendere, scandendo il countdown. Idem per la scadenza della manifestazione d'interesse contestata: a Palazzo Bellevue arriveranno candidature per cercare di mettere (o rimettere, nel caso della Rai) le mani sul Festival?
 

Gianni Micaletto

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