Vasta operazione, in tutta Italia, del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, nell'ambito del contrasto al caporalato.
I controlli, effettuati nella giornata di ieri 3 luglio, hanno portato a due denunce, su un totale di dieci, anche in provincia di Cuneo, in particolare nella zona delle Langhe, dove dovranno rispondere di "intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro" (art. 603 bis del Codice Penale), il titolare di un'azienda vinicola e il fornitore di manodopera, un uomo di origine macedone residente da tempo tra le colline del vino.
Inoltre 786 posizioni lavorative (38,32%), sono risultate essere ricoperte da cittadini extracomunitari, dei quali 308 (39,18%) impiegati irregolarmente, in particolare, 96 completamente “in nero” e 22 privi di regolare permesso di soggiorno. All’esito dei controlli sono stati elevati 128 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale (41,29%), per un importo pari a 250.800 euro di cui 60 per lavoro “in nero” e 51 per gravi violazioni sulla sicurezza. Sono state poi elevate ammende e sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a 1.686.161 euro.
Con riferimento alle attività di rilevanza penale sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 171 persone, tra cui 157 responsabili aziendali per violazione della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre ad aver impartito 382 prescrizioni e adottati due provvedimenti di sequestro. Dieci per caporalato, di cui due nella provincia di Cuneo. Le altre tra le province di Latina, L’Aquila, Torino, Rieti e Caltanissetta.
Nell’operazione sono stati impiegati complessivamente 690 Carabinieri del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro e dell’Arma territoriale e 550 ispettori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, per un totale di 1240 unità.
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