Si era così convinto che quel ragazzo più giovane di lui avesse una relazione con sua moglie che nel 2020, dopo averlo “perseguitato” per mesi, arrivò anche a picchiarlo con un bastone in strada nel Saluzzese.
Accuse, quelle mosse dalla Procura, per cui A.I., trentasettenne rumeno residente a Savigliano, è stato condannato in tribunale a Cuneo a nove mesi di reclusione con il beneficio della pena sospesa.
A raccontare in aula che cosa successe è stata la vittima delle lesioni e molestie, un ventenne di origini straniere. Quel giorno, A.I. scese dall’auto colpendolo con un bastone e lui, nel tentativo di difendersi, si fratturò l’avambraccio. All’uomo, costituitosi parte civile, spetteranno anche 2mila euro come provvisionale.
A confermare questa circostanza, anche la moglie del giovane. Come spiegato dalla coppia, molti anche sarebbero stati i tentativi da parte dell’imputato di mettersi in contatto con loro.
A ricordarlo nella requisitoria, è stato il pubblico ministro: “C’è una serie di chiamate dall’agosto all’ottobre 2020 - ha detto- fin quando marito e moglie sono stati costretti a cambiare utenza per evitare le molestie telefoniche. Non era bastato dismettere i collegamenti via WhatsApp e Instagram perché l’imputato, con altri profili, aveva cercato di ricontattarli”. Messaggi, la cui destinataria era la moglie della vittima e nei quali A.I. insinuava che lui la tradisse.
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