Sembra quasi una beffa il raggio di sole che filtra tra le nuvole dopo diverse ore di pioggia incessante che hanno innalzato senza sosta il livello dei torrenti del Finalese. In particolare il Pora, vero protagonista in negativo del pomeriggio.
Non solo la zona industriale di Perti, già colpita in passato, ha dovuto fare i conti con la strada che porta a Calice allagata. A pagare un l'innalzarsi delle acque stavolta è stato anche il Borgo, nel triangolo tra via Nicotera, l'ex peso pubblico e piazza di Porta Testa.
Da questi due varchi il torrente ha superato i suoi limiti sfociando in uno dei borghi più belli d'Italia, sommerso in parte da quasi un metro d'acqua entrato nelle cantine e nei locali pubblici, lasciando dietro di sé la traccia marroncina del fango.
Frustrazione e rabbia ma anche le braccia subito rimboccate da parte dei cittadini (qualcuno ancora ricorda la devastazione lasciata dall'alluvione del 1972) e dei commercianti delle vie finite per oltre un'ora abbondante sott'acqua. I danni hanno riguardato anche le attrezzature elettriche come i frigoriferi, arredi danneggiati irrimediabilmente e per qualcuno addirittura documenti cartacei che rischiano di andare persi. Via a mettere in fretta e furia al riparo quel che si riusciva subito, ora tutti insieme a spalare via dai locali la fanghiglia rimasta.
Ora tutti a rimboccarsi le maniche, non solo i commercianti e i finalborghesi, poi sarà il tempo della conta dei danni mentre il fiume fa un po' meno paura. E intanto è la solidarietà a portare anche un po' di sollievo.
Tra chi spala si può sentire chiara anche qualche parola in inglese pronunciata da quei turisti che da ospiti si sono trasformati in manodopera per aiutare il Borgo, e soprattutto la chiamata a raccolta di volontari per dare il necessario supporto. In Borgo ma non solo.
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