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Politica | 02 maggio 2024, 10:46

Riscaldamento, bollette pazze nelle case popolari: ecco le regole per il fondo da 500mila euro creato dalla Regione

Visita in corso Cincinnato per il governatore Cirio e l'assessore Marrone dopo le richieste di conguaglio anche da 7000 euro. "Trovata una soluzione con il dialogo, ora agirà Atc caso per caso"

Riscaldamento, bollette pazze nelle case popolari: ecco le regole per il fondo da 500mila euro creato dalla Regione

Bollette pazze per il riscaldamento, con picchi da 5.000-7.000 euro. Una vera mazzata, soprattutto per chi vive nelle case popolari.

Nei mesi scorsi sono state tante le segnalazioni e oggi, nel complesso di corso Cincinnato 209, hanno effettuato un sopralluogo il presidente della Regione, Alberto Cirio, e l’assessore a Welfare e Politiche sociali, Maurizio Marrone.

Un fondo da 500mila euro

La prima mossa, all'epoca della segnalazione, è stata la creazione di un fondo da 500mila euro (per tre anni) per intervenire e dare una mano con le compensazioni, su conguagli che risalgono addirittura al 2016 e che si erano accumulati nel tempo.

Stabilite le regole per le compensazioni

A fare gli onori di casa, il presidente del comitato inquilini, Flavio Mazzi, portavoce di circa un migliaio di famiglie. Che ha raccolto la notizia dell'approvazione della delibera che dà le regole di applicazione di questo fondo. Un meccanismo che mette le somme a disposizione, dopo un'istruttoria, dell'Atc. Che quindi provvederà al saldo delle somme senza che siano gli inquilini a mettere mano al portafoglio. "È stato uno shock - commenta Marrone -, ma dalla protesta, assolutamente civile, si è passati al dialogo e alla soluzione".

Nel frattempo, saranno sospesi i recuperi dei crediti da parte di Atc, che prima di attivare le riscossioni dovrà attingere al fondo, analizzando caso per caso.

Dialogo invece della protesta

"Anche quando i problemi sembrano insormontabili, possiamo risolverli - dice Cirio -. E non vale solo per questi argomenti per cui siamo qui oggi. Tanti interventi li abbiamo fatti partire anche per manutenzioni e riparazioni, sempre nell'edilizia popolare".

"Chi abita queste case, se l'è pagate - prosegue il governatore - e ho trovato assurda la modalità con cui erano arrivate queste somme. Anche perché non si tratta di persone morose, ma di somme che non erano mai state chieste. Ma di certo non per colpa degli inquilini. E se da un lato era necessario recuperare le somme, la responsabilità era della pubblica amministrazione, aldilà dei colori politici, anche se all'epoca non eravamo noi in carica e chi avrebbe dovuto controllare, non l'ha fatto".

"In queste case abbiano anche altri problemi, a cominciare dagli ascensori, soprattutto nei palazzi anche da 10 piani - dice Mazzi, a nome dei coinquilini -. E non si riesce a parlare con nessun responsabile. Ma ci sono anche altri disservizi". L'idea è quella di organizzare una serie di riunioni periodiche.

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